Spettacoli Teatro Melendugno 

Ornella Muti e Pino Quartullo a Roca con ''Mia moglie Penelope''

Appuntamento questa sera, alle ore 21, con lo spettacolo diretto dallo stesso Quartullo e adattamento di Margherita Gina Romaniello. Le musiche dal vivo sono di Oscar Bonelli.

Questa sera, alle ore 21, sul palco di Roca Nuova, marina di Melendugno, va in scena ''Mia moglie Penelope'' con Ornella Muti e Pino Quartullo. Tratto dal romanzo ''Itaca per sempre'' di Luigi Malerba (edizioni Mondadori), si tratta di uno spettacolo diretto da Pino Quartullo con adattamento di Margherita Gina Romaniello. Le musiche dal vivo (arpa birmana, sitar, duduk e tromba tibetana) sono di Oscar Bonelli.

Ulisse torna ad Itaca dopo venti anni di guerra a Troia e mille avventure per mare. Trova la sua reggia invasa dai Proci e decide di non farsi riconoscere per compiere la sua vendetta. Solo Telemaco, suo figlio, e la sua nutrice ne saranno al corrente.

Ulisse pensa che un mucchio di stracci ed un trucco puerile possano ingannare il cuore e gli occhi di della sua amata moglie Penelope. Invece, lei sa ma finge di non sapere; lui non sa e si comporta convinto che solo lui possa sapere. Nella versione del grande Malerba, Penelope non poi tanto mite e ingenua da perdonarlo per averle mentito e nascosto di essere suo marito.

Mentre Ulisse trucida i Proci, Penelope cuoce a puntino Ulisse: si vendica per bene di lui, fino al sorprendente epilogo. Un testo divertente, una partita a due fra un uomo ed una donna che sovvertono gli stereotipi del mito e confermano che anche le celebri coppie non si sottraggono alle ripicche ed alle rivendicazioni di una moglie rispetto a suo marito. E viceversa. Un ribaltamento di prospettiva ed una narrazione meno eroica e più umana rispetto alla vicenda epica dell'uomo più intelligente e astuto della mitologia e della donna assurta a simbolo di paziente attesa e di fedeltà incondizionata.

Mentre tutti gli altri eroi di Troia sono tornati ai loro affetti, Ulisse ha viaggiato smarrendo stranamente una strada che conosceva benissimo. Se gli Achei hanno impiegato dieci anni per conquistare Troia, non sarà meno arduo per il loro eroe più scaltro riconquistare sua moglie. Ha lasciato ad Itaca una consorte giovane, mite e ingenua, ma ritrova una donna forte, furba e poco incline al perdono. Ci si chiede allora dove sia finita la proverbiale capacità di conquista del misero Ulisse...




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