Cronaca Puglia sette 

La vacanza si trasforma in incubo: passeggeri bloccati in aereo per ore, avviata class action

ennesima disavventura per i passeggeri Ryanair; sarà avviata una class action per l’odissea vissuta in occasione del volo a/r Bari-Zante del 6 e 9 agosto.

Terribile esperienza quella vissuta dai passeggeri dei voli Ryanair FR2237 Bari – Zante del 6 Agosto e FR2238 Zante – Bari previsto per il 9 agosto, che hanno trasformato la loro vacanza in una vera e propria odissea.

Già in occasione del volo di andata, centinaia di persone erano rimaste bloccate per ore a bordo, senza assistenza e informazioni, a causa del protrarsi dei ritardi; la situazione, resa ancor più pericolosa e grave dai rischi legati alla permanenza prolungata in luoghi chiusi, è stata sul punto di degenerare richiedendo l’intervento delle autorità locali.

Ancor più gravi i disagi patiti dai vacanzieri in occasione del volo di ritorno, atterrato a Bari con ben 16 ore di ritardo. 

“Il 6 Agosto - racconta un passeggero - la partenza prevista per le ore 10.40, è stata ritardata di mezz'ora per i controlli anti-covid. E fin qui, ok. Saliti a bordo, dopo un'altra mezz'ora di attesa, ci è stato comunicato che, a causa della carenza di personale, i controlli avrebbero richiesto più tempo del previsto e la partenza sarebbe stata rinviata alle ore 14.10, anche per via del traffico nei cieli della Grecia. Così, siamo rimasti chiusi in aereo in più di 150 persone – continua il passeggero - senza possibilità di scendere e senza che ci venisse fornita alcuna assistenza a bordo. La gente ha iniziato a protestare e il personale non ha saputo fornire spiegazioni sul perché non si potesse attendere fuori dall'aeromobile. Speravamo che il ritorno andasse meglio ma, al contrario, il volo previsto per il 9 Agosto è stato dapprima ritardato di mezz'ora, poi, dopo più di un’ora, ci è stato comunicato che, a causa di un guasto tecnico, dovevamo scendere dall'aereo e attendere al terminal. Nell’attesa ci hanno fornito un voucher per acquistare dell’acqua, ma arrivato l’orario di partenza, prevista per le 21.40, ancora non eravamo stati imbarcati. Solo alle 22 ci hanno detto che saremmo partiti l’indomani alle 8.00 e che avremmo pernottato in un albergo poco distante. Arrivati in albergo la cucina era chiusa e, essendo in aperta campagna, con il coprifuoco a mezzanotte, siamo andati a letto senza cenare. All’indomani non abbiamo potuto nemmeno fare colazione perché le cucine aprivano dopo la nostra partenza; ma non finisce qui: il pullman che ci avrebbe dovuto portare in aeroporto è arrivato con ulteriore ritardo e, una volta giunti in aeroporto, ci hanno comunicato che il volo era stato nuovamente rinviato. Siamo atterrati a Bari alle 10.15 del 10 Agosto, con circa 16 ore di ritardo rispetto al previsto. E’ stato un vero e proprio incubo”.

“E’ una situazione fuori dal normale – evidenzia Ivano Giacomelli, Segretario Nazionale di CODICI – che dimostra come Ryanair, per l’ennesima volta, sia incapace di far fronte a ogni genere di imprevisto e calpesti ogni diritto dei passeggeri. Non è minimamente accettabile che centinaia di persone, tra cui diversi bambini, vengano abbandonati a loro stessi senza la minima assistenza. Ci sono arrivate le prime richieste di assistenza e abbiamo iniziato a raccogliere le adesioni per l’avvio di una nuova class action nei confronti del vettore irlandese, nella quale chiederemo gli indennizzi contrattuali spettanti a ciascun passeggero e gli ulteriori importi per i disagi sopportati e le spese sostenute”.

“La Corte di Giustizia Europea – afferma Stefano Gallotta, responsabile Trasporti e Turismo di CODICI - ha da tempo stabilito che i passeggeri dei voli giunti alla destinazione finale con oltre tre ore di ritardo rispetto all'orario originariamente previsto hanno diritto a ottenere la compensazione pecuniaria prevista per i passeggeri dei voli cancellati dal Regolamento CE 261/2004, compensazione che varia da 250 a 600 euro in base alla lunghezza della tratta. Inoltre, ai passeggeri spetta il risarcimento per i disagi sopportati e per la violazione delle norme sui diritti all’assistenza e informazione previste dal Regolamento CE 261/2004, oltre al rimborso delle spese eventualmente sostenute a causa del ritardo. Quanto all’evento odierno, dalle prime segnalazioni stanno emergendo gravi e reiterate violazioni dei doveri di assistenza e informazione, in ragione delle quali le pretese risarcitorie saranno quantificate con particolare rigore”.

CODICI ha iniziato a raccogliere le adesioni per avviare una class action: è possibile ricevere maggiori informazioni contattando l’associazione al numero 06.5571996 o scrivendo all’indirizzo email segreteria.sportello@codici.org.

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