Cronaca Economia e lavoro Redazionali Redazionali Lecce Movida: Federaziende e Fedimprese, al via l'opera di formazione etica al commercio Le due organizzazioni datoriali erogheranno a favore dei gestori dei pubblici esercizi di Lecce un corso di formazione gratuito aziendale di 4 ore. 20/05/2025 circa 5 minuti Restrizioni alla movida leccese. FEDERAZIENDE e FEDIMPRESE scendono in campo a tutela dei titolari dei pubblici esercizi per fornire loro gli strumenti utili ad affrontare le conseguenze della nuova ordinanza emanata dal Comune di Lecce.Nelle prossime settimane, infatti, le due organizzazioni datoriali erogheranno a favore dei gestori dei pubblici esercizi della Città di Lecce un corso di formazione gratuito aziendale, della durata di 4 ore, per addetto aziendale alla promozione delle linee guida per la prevenzione degli atti illegali e di situazioni di pericolo per l'ordine e la sicurezza pubblica all'interno e nelle immediate vicinanze degli esercizi pubblici e referente per la sicurezza, ai sensi del decreto del Ministero dell'Interno del 21 gennaio scorso.Nei giorni scorsi, infatti, il sindaco di Lecce, Adriana Poli Bortone, ha emanato un'ordinanza che prevede la chiusura anticipata dei locali che insistono sulle vie Ascanio Grandi e Maremonti: in particolare, i pubblici esercizi delle due vie dovranno chiudere i battenti dalle 23:00 alle 6:00 dei giorni che vanno dal lunedì al giovedì, mentre dal venerdì alla domenica la fascia oraria è dalle 24:00 alle 6:00. L'obiettivo dell'ordinanza, che sarà valida fino al 31 luglio, è quello di garantire sicurezza, decoro e rispetto della quiete pubblica, a seguito delle numerose segnalazioni pervenute all'amministrazione da parte dei residenti, ma anche in base alle relazioni fornite dal Prefetto Manno e dal comandante della Polizia Locale Zacheo.Una decisione, quella da parte del Comune, che ha scatenato le proteste da parte degli esercenti, che pure si sono dichiarati disponibili a adottare le dovute misure per prevenire schiamazzi notturni, abbandono di rifiuti incontrollato e assembramenti che spesso hanno portato a risse tra i giovani frequentatori della movida.FEDERAZIENDE e FEDIMPRESE hanno perciò deciso di mettersi al fianco degli operatori di settore, offrendo un aiuto concreto ai titolari delle attività che si occupano della somministrazione di bevande e alimenti nel centro cittadino. Numerosi gli argomenti che saranno affrontati nel corso, ovvero:- Le linee guida per la prevenzione degli atti illegali e di situazioni di pericolo per l'ordine e la sicurezza pubblica all'interno e nelle immediate vicinanze degli esercizi pubblici.- L'ambito di applicazione soggettivo.- Le misure preventive dei fenomeni di illegalità e di pericolo per l'ordine pubblico valide per tutte le tipologie di esercizi pubblici.- Altre misure riguardanti esercizi pubblici in cui si svolgono pubblici spettacoli o trattenimenti.- I meccanismi premiali in favore degli esercenti virtuosi.- Gli impegni delle organizzazioni datoriali.Destinatari della formazione gratuita potranno essere tutti gli imprenditori che non siano destinatari di misure di prevenzione, personali o patrimoniali (indipendentemente dal fatto che il Giudice abbia concesso o meno il beneficio di cui all'articolo 67, comma 5, del decreto legislativo 6 settembre 2011, n. 159); non siano sottoposti al procedimento per l'applicazione di una misura di prevenzione, personale o patrimoniale; non risultino destinatari di un provvedimento in vigore che dispone il divieto di accesso agli esercizi pubblici (il cosiddetto DASPO urbano); non siano stati destinatari, in qualità di titolari della licenza o dell'atto abilitante alla conduzione di un esercizio pubblico, di provvedimenti di cui all'articolo 100 T.U.L.P.S. nei 36 mesi antecedenti alla data della stipula del protocollo di livello provinciale (tumulti, gravi disordini e frequenza di persone pericolose); non siano destinatari di un provvedimento cautelare di chiusura dell'esercizio pubblico, disposto ai sensi dell'articolo 79, comma 6, del decreto del Presidente della Repubblica 9 ottobre 1990, numero 309, per aver consentito che il locale sia adibito a luogo di convegno di persone che ivi si danno all'uso di sostanze stupefacenti o psicotrope; non siano stati destinatari di provvedimenti di sospensione o revoca delle licenze o degli altri atti abilitanti alla gestione di un esercizio pubblico, adottati a seguito di richiesta formulata dal Prefetto per motivi di ordine e sicurezza pubblica, ai sensi dell'articolo 19 del decreto del Presidente della Repubblica 24 luglio 1977, numero 616, ovvero ai sensi dell'articolo 17, comma 4, della legge 26 maggio 2001, numero 128, per finalità di prevenzione dei delitti di ricettazione, riciclaggio o reimpiego dei beni di provenienza illecita o di delitti concernenti armi o esplosivi.Dopo essere stati invitati dal Prefetto Natalino Manno il 14 maggio scorso per discutere delle problematiche inerenti agli esercizi commerciali del centro storico di Lecce, comprendiamo le motivazioni che hanno indotto il primo cittadino a emanare l'ordinanza numero 1090 di qualche giorno fa, ma constatiamo altresì che gli orari previsti dalla nuova misura sono eccessivamente restrittivi e danneggiano fortemente gli interessi economici dei nostri associati - affermano all'unisono il segretario generale di FEDERAZIENDE, Eleno Mazzotta, ed il responsabile territoriale di FEDIMPRESE, Salvatore Longo -. La tutela della quiete pubblica è tematica rispetto alla quale la Prefettura di Lecce ha sempre riposto grande attenzione. Prendiamo atto che al riguardo giungono spesso spiacevoli segnalazioni da parte dei cittadini residenti nel centro storico che lamentano, specialmente nelle ore serali e notturne, l'emissione di musica ad alto volume, nonché urla e schiamazzi provenienti dagli esercizi pubblici commerciali. Sappiamo che il disturbo della quiete pubblica è strettamente connesso alla movida notturna che, in vista dell'ormai imminente stagione estiva, sarà destinata ad aumentare, attesa una maggiore affluenza degli avventori nel centro storico. Occorre sforzarsi per trovare una soluzione che tenga conto di interessi contrapposti ed entrambi legittimi, ossia quello dei residenti e quello dei gestori di pubblici esercizi. Riteniamo che le associazioni di categoria debbano assumersi l'impegno di sensibilizzare, informare e stimolare un'ampia collaborazione da parte degli operatori di settore. È necessario il fattivo contributo dei gestori allo scopo di favorire la formazione del personale addetto, per una maggiore professionalizzazione degli stessi operatori, con particolare riferimento a quelli impiegati nell'attività di somministrazione di bevande alcoliche, anche al fine di prevenirne l'abuso. Si rende, pertanto, necessario rimarcare l'importanza di porre essere concrete iniziative volte a creare un ambiente sicuro, principalmente attraverso la selezione e la formazione di tutto il personale impiegato, non solo quello addetto a controllare l'afflusso del pubblico all'ingresso del locale, ma anche delle altre figure che interagiscono con gli avventori, in primis, le persone adibite alla somministrazione di alimenti e bevande. In questo caso, infatti, sono diverse le criticità che si può essere chiamati ad affrontare: dal minore cui negare le bevande alcoliche al soggetto in stato di alterazione psicofisica. È necessario, nell'ottica di collaborazione con le istituzioni, che ogni gestore abbia cura di individuare un referente per la sicurezza da comunicare alla Prefettura e alla Questura di riferimento.Il corso gratuito sarà erogato sia nella direzione provinciale di FEDERAZIENDE (viale Marche 23, a Lecce), sia nella sede di FEDIMPRESE (via San Nicola 17/d, a Lecce). Per iscriversi occorre compilare l'apposita modulistica presente sui siti istituzionali di Federaziende e Fedimprese: www.federaziende.org e www.fedimprese.it. Le domande dovranno essere trasmesse sugli indirizzi pec: federaziende@sicurezzapostale.it oppure fedimprese@legalmail.it. Per ulteriori informazioni è possibile contattare le sedi delle due associazioni: FEDERAZIENDE 0832.606488, FEDIMPRESE 0832.246260.
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