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Come denunciare un medico per un caso di negligenza o malasanità

Scopriamo quali sono i diritti del paziente nei casi di malasanità e come procedere per ottenere il risarcimento dei danni, muovendosi fra raccolta di prove, coinvolgimento di un avvocato specializzato e avvio dell’iter procedurale.

Denunciare un medico per negligenza medica o malasanità è possibile seguendo regole e passaggi legali ben precisi, come viene illustrato nell’interessante guida fornita ai lettori. Grazie alle innumerevoli informazioni pratiche scopriamo quali sono i diritti del paziente nei casi di malasanità e come procedere per ottenere il risarcimento dei danni, muovendosi fra raccolta di prove, coinvolgimento di un avvocato specializzato e avvio dell’iter procedurale.

Errori medici, negligenza o imperizia: possibile procedere per vie legali
In Italia ogni anno vengono presentate oltre 30mila denunce per malasanità. Una mole di richieste piuttosto elevata, a fronte della quale si avviano i relativi accertamenti per verificare se realmente sussiste la colpa medica, e per stabilire l’entità del risarcimento per il danno causato.

Laddove il paziente, o i suoi familiari, ritengano che sia stato compiuto da parte del medico un errore per negligenza o imperizia, è possibile avviare una regolare procedura legale, avvalendosi dell’aiuto e dei consigli di un avvocato oppure, a scelta, di un medico legale.

Nel valutare il comportamento del medico si deve considerare anche la tipologia di errore commesso. Possiamo parlare di errore compiuto per negligenza quando il comportamento del medico è caratterizzato da disattenzione, trascuratezza o mancanza assoluta di cura nell’adempiere alle proprie mansioni. Si considera invece l’errore per imperizia riferendosi a una mancanza di competenza, o abilità, da parte del medico nell’eseguire una procedura, o nel somministrare una cura.

Denunciare un errore medico è una pratica concessa nel caso in cui lo sbaglio, come una diagnosi tardiva o una terapia errata, sia la causa diretta di un danno, lieve o grave, o provochi addirittura la morte del paziente. Procedere è possibile seguendo un iter di denuncia a norma di legge.

Per mettersi al sicuro da eventuali errori e, soprattutto, tutelare il patrimonio in caso di richiesta risarcimento danni da parte di terzi, i medici possono sfruttare una copertura assicurativa su misura, la cui sottoscrizione non è solo utile ma anche prevista per legge. Il medico può garantirsi una soluzione da personalizzare, in base al tipo di assunzione e specializzazione di cui gode. Non resta che valutare le proposte offerte dal mercato di settore, considerando ad esempio un’assicurazione per medici online che prevede una copertura completa dai rischi del mestiere.

Come far scattare la denuncia
L’avvio di una regolare denuncia prevede di mettere in fila alcuni passaggi fondamentali, assicurandosi l’aiuto di un avvocato esperto in malasanità, o il supporto di un medico legale, perché nessuno meglio di un professionista della sanità può rilevare gli eventuali errori di un altro medico. 

Chi pensa di aver subito un danno, conseguenza di un errore medico, deve fornire al proprio legale tutta la documentazione di cui è in possesso, utile per dimostrare il caso di malasanità.

Fra i documenti da tenere in debita considerazione come prove non possono mancare lastre radiografiche, cartelle cliniche, risultati delle analisi, ricevute che attestano visite o terapie, scontrini dai quali risulta il pagamento di prestazioni sanitarie, e altro ancora.

Step by step: l’iter di denuncia
Presa in esame la documentazione sanitaria, tocca all’avvocato o al medico legale valutare se sussistono le condizioni sufficienti per procedere con la denuncia. Laddove il professionista, coinvolto nella difesa, ravvisi appieno le caratteristiche di un caso di malasanità, si può avviare l’iter di denuncia per ottenere un regolare risarcimento.

Il primo passaggio considera la fase indispensabile della negoziazione, coinvolgendo le strutture mediche e, nel caso, la compagnia assicurativa. L’avvio presume un possibile accordo fra le parti attraverso quella che possiamo definire una vertenza stragiudiziale, che dura fra i 7 e i 15 giorni.

Se la negoziazione porta a un nulla di fatto, si procede con la mediazione, che rende necessario depositare una domanda presso l’Organismo territorialmente competente per la controversia.

Mancando una risoluzione, anche in seguito alla mediazione, non resta che procedere con la citazione in giudizio del medico, o della struttura sanitaria coinvolta, per poter arrivare, ma non prima di un anno, a una sentenza di merito.

Nel procedere con la denuncia è necessario prestare la massima attenzione ai tempi di prescrizione, avviando l’iter entro e non oltre i 5 anni successivi al verificarsi dell’evento.

Il risarcimento concesso al ricorrente: patrimoniale e non patrimoniale
Denunciando un medico per danni si può ottenere un risarcimento patrimoniale o non patrimoniale.

Il primo considera un danno che arreca una perdita di natura prettamente economica. Il danno coinvolge il patrimonio del ricorrente e considera il lucro cessante e il danno emergente, ovvero una perdita da mancato guadagno, e una diminuzione diretta del patrimonio.

Il danno non patrimoniale invece coinvolge direttamente la persona. La giurisprudenza considera tre tipologie di danno non patrimoniale ovvero il danno biologico, che lede l’integrità psicofisica, il danno morale, che prevede un’afflizione interiore, e il danno esistenziale, concreto e tangibile, che impedisce all’attore della denuncia di compiere regolarmente le abituali azioni quotidiane.

La responsabilità medica le conseguenze legali per il medico a cui si attribuisce un errore
La responsabilità medica, ovvero la responsabilità attribuita ai medici nell’esercizio della professione, può essere messa a rischio nel caso in cui il medico commetta un errore.

Oltre alla responsabilità medica civile, che riguarda essenzialmente il risarcimento dei danni subiti dal paziente, il medico può essere perseguito legalmente e sottoposto a un processo penale. La responsabilità penale si configura nel caso in cui, con il proprio comportamento, il medico infranga apertamente leggi e regolamenti attinenti l’esercizio della professione, macchiandosi di omicidio o di lesioni colpose.


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