Cronaca Lecce Papa Leone XIV accetta la rinuncia di mons. Seccia, Panzetta nuovo arcivescovo Mons. Angelo Panzetta subentra da oggi alla guida dell'Arcidiocesi di Lecce. Emozione e commozione nel discorso in Duomo dei due presuli. 18/06/2025 circa 3 minuti Mons. Michele Seccia non è più l'arcivescovo di Lecce. In cattedrale, a mezzogiorno, il presule ha comunicato che Papa Leone XIV ha accettato nell'udienza privata del 16 giugno le sue dimissioni presentate lo scorso 25 maggio attraverso una lettera riservata inviata allo stesso Sommo Pontefice.Il vescovo, sulla soglia dei 30 anni di episcopato, ha convocato in cattedrale l'intera comunità diocesana, dopo aver recitato l'Angelus, ha dato lettura della comunicazione giunta nelle scorse ore dalla Nunziatura Apostolica in Italia. Mons. Angelo Raffaele Panzetta, finora Arcivescovo coadiutore con nomina di Papa Francesco del 28 agosto 2024, gli succede da oggi come nuovo Arcivescovo Metropolita di Lecce.La rinunca all'ufficio pastorale di arcivescovo metropolita di Lecce comporta il cambio alla guida della Diocesi cittadina. Una decisione che mons. Seccia ha affermato, con commozione, di aver assunto in totale rispetto della volontà di Dio ed in piena libertà. Dopodiché ha passato il testimone al nuovo arcivescovo cittadino, rigraziando tutti i fedeli presenti all'interno del Duomo.''Sei giovane e non ti mancano le forze'', ha affermato mons. Seccia nel suo discorso. ''In questi mesi abbiamo apprezzato la determinazione di annunciare la parola di Cristo. A te, fratello, chiedo di amare questa chiesa, attraverso l'amore per i poveri, incarnato dall'impegno della Caritas, che assicura ad una trentina di persona di avere un pasto caldo ogni giorno. Qui c'è tanto bisogno di carità umana. Fin dal 2017, quando fui inviato a Lecce dall'allora Papa Francesco, sono stati anni di impegno totale, sempre affascinante, per non lasciare poco valorizzata la ricchezza di fede e la bellezza di cui tutta la diocesi e la città sono testimonianza indelebile. Grazie a tutti i presbiteri, a tutti i miei più stretti collaboratori''.''Chiedo perdono se per qualcuno non sono stato autentico testimone dell'amore di Dio. Per me questi sono stati anni intensi che mi hanno migliorato e fortificato. Ho voluto aprire la città molto più di quanto non lo sia già di suo verso i turisti di tutto il mondo, come avvenuto tramite Lecce Ecclesiae. Non va dimenticata l'esperienza di Porta Lecce, esempio a livello nazionale di comunicazione moderna, un nuovo modo di essere Chiesa''.''La visita pastorale appena conclusa è stato il coronamento della mia esperienza, che mi ha fatto tornare a sentirmi parroco. Tutte le persone che ho incontrato sono state balsamo per me. Ringrazio e saluto le Autorità presenti, con le quali c'è sempre stata autentica collaborazione per il bene comune del territorio e della sua gente. Da oggi sono Arcivescovo Emerito, ossia un pensionato, ma resto un collaboratore della vostra gioia. Non si eliminano le belle relazioni stabilite in questi anni. Restiamo uniti nella preghiera davanti alla tomba di mons. Cosmo Francesco Ruppi. Pregate per me ogni giorno, come io farò per tutti voi. La Madonna dell'Assunta vi benedica, insieme all'arcivescovo Panzetta. Vi voglio bene e ve ne vorrò sempre''.Mons. Panzetta ha poi dichiarato: ''Mi sento fortunato a ricevere questo incarico. Ho incontrato pure io il Papa e l'ho invitato a venire in visita pastorale a Lecce. Lui mi ha chiesto com'è la Puglia: per spiegarmi gli ho risposto che è la California d'Italia e mi ha capito subito. Sono pienamente convinto della grandezza della grazia di Dio che mi ha affidato questo incarico. Vengo come pellegrino e con fiducia per aver già conosciuto questa realtà. Sono consapevole delle tante bellezze di questa terra, ma anche delle sue ferite e sono pronto ad assumermi questa responsabilità, anche per via della mia caparbietà, che mi aiuta ad affrontare le difficoltà e superarle. Sono nato e cresciuto in una parrocchia santuario mariano e mi sono sempre affidato alla Madonna. Oggi ho chiesto che in quella parrocchia si pregasse per me affinché Maria Santissima, la Madonna di Lourdes, si trasformi in Stella Polare per questa mia esperienza. Il tempo di rodaggio che ho avuto in questi mesi mi è stato prezioso, una grazia che dovrebbe essere concessa a tutti, per conoscere accanto al vescovo dimissionario la realtà del territorio. Sono pronto ad accettare questa missione, insiema alle grandi sfide che ci attendono, con passione per il futuro e dico solo: grazie''.
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