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Ekatomére. 34 racconti di un tempo fermo tra Decameron e pandemia

L'opera, edita da Terra Somnia editore, è un'antologia sui giorni difficili della pandemia, attraverso esperienze e voci differenti per stili e geografie

 S’intitola “Ekatomére. Racconti tra Decamerone pandemia” il secondo libro in catalogo di Terra Somnia, esperienza editoriale che unisce idealmente il Salento e la Campania: si tratta di un testo dal titolo eloquente (composto dai termini greci “Ekato” “cento” ed “Eméres” “giorni”), che racconta il contemporaneo attraverso esperienze e voci differenti in una chiave originale e nel segno dell’inclusione di stili e geografie.

Sì, perché l’opera è un’antologia di autori vari, una schiera di 34 scrittori e scrittrici provenienti da tutta Italia, curata dalla salentina Paola Bisconti.

L’idea che sta alla base proviene dal cuore dalla pandemia, quando in pieno lockdown si decide di raccontare il tempo sospeso, facendo spazio però anche a una leggerezza necessaria rispetto alla complessità emotiva del momento. Una sfida letteraria sulle tracce del Decameron del Boccaccio, che produsse le novelle nei giorni della pestilenza del 1348 a Firenze: così Terra Somnia ha lanciato un appello agli autori, chiedendo loro di raccontare in maniera personale la pandemia.

Le risposte non sono mancate e dai numerosi contributi ricevuti, è nata questa selezione in cui le riflessioni, le esperienze e le invenzioni narrative dei singoli seguono un unico filo conduttore, che percorre le storie familiari, quelle dei giovani, degli anziani, degli amori, della natura.

E c’è un marchio salentino ben definito dentro questo progetto, perché sono otto gli autori della provincia di Lecce coinvolti, senza contare ovviamente la stessa curatrice, Paola Bisconti. Si tratta di Marianna Burlando, Marcello Buttazzo, Franca De Masi, Matteo Leo, Brizio Montinaro, Giancarlo Nicolaci, Maria Luisa Petruccelli, Alessandro Romano; a loro si aggiungono quattro autori pugliesi, due di Foggia, Pasquale Braschi e Alfonso Santamaria, e due di Barletta – Andria – Trani, ovvero Giuseppe Lagrasta ed Enza Piccolo.

Senza dimenticare Paolo Miggiano, scrittore e membro del gruppo editoriale, che seppure da tempo vive e opera a Caserta non dimentica le proprie origini salentine.

Un libro, quindi, molto “salentino” nella collocazione geografica degli scrittori, che, come spiega la curatrice Paola Bisconti, nella sua introduzione, affida al potere salvifico della scrittura la più alta forma di dignità. Un potere salvifico di cui ogni lettore si nutre e sente necessità. 


 



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