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Tartaruga salvata dalla stampante 3D: a Lecce il secondo caso al mondo

A Lecce l'eccezionale intervento: il veterinario Davide De Guz ha salvato la tartaruga investita ricostruendo il carapace distrutto dall'incidente con la stampante 3D. Prima, solo un caso simile in ...

A Lecce l'eccezionale intervento: il veterinario Davide De Guz ha salvato la tartaruga investita ricostruendo il carapace distrutto dall'incidente con la stampante 3D. Prima, solo un caso simile in Brasile. Eccezionale intervento veterinario a Lecce. Una tartaruga, senza speranza dopo essere incappata sono un'auto, ha ritrovato nuova vita grazie alla tecnologia 3D e alla caparbietà di un veterinario che opera nel Salento, Davide De Guz, con un curriculum ricco di importanti collaborazioni internazionali.  L'animale, in condizioni disperate, ha avuto difatti la fortuna di capitare nelle mani dell'appassionato e tecnologico veterinario che, anziché arrendersi all'evidenza, praticandole l'eutanasia, ha deciso di tentare l'impossibile, regalando una chance all'animale ferito. A fronte delle terribili ferite che le avevano distrutto il carapace, destinandola a morte certa, ha invece avuto l'idea di provare a restituirle il suo prezioso guscio protettivo grazie alla stampante 3D. Un evento nella storia della medicina veterinaria che finora aveva visto un caso simile solo in Brasile. L'intervento leccese è difatti il secondo al mondo. Per quanto questa tecnologia venga impiegata sempre più di frequente in medicina per riprodurre l'anatomia umana, raro – se non inesistente - è invece il suo impiego in veterinaria. Il caso leccese promette di far scuola, e sicuramente sarà al centro dell'attenzione della comunità scientifica internazionale. Come raccontano dallo studio veterinario, la Testudo Hermanni femmina di oltre 40 anni è arrivata per una frattura del carapace, con notevole perdita di sostanza. Il proprietario ha poi spiegato che l'animale era stato investito dalla sua vettura.  “Alla visita clinica appariva in stato di shock” spiega, “ad almeno 12 ore dal trauma, con perforazione pleurica e polmone sinistro collassato, lacerazione del peritoneo e rottura del lobo epatico sinistro. La ferita appariva sporca e contaminata da residui di terra e uova di mosca e l’animale fortemente anemico. All'animale è stata dunque praticata una terapia analgesica ed antibiotica di copertura, nonché ripetuti lavaggi cutanei, in attesa della chirurgia”.  I dettagli della “cartella clinica” danno ulteriormente la misura del danno subito dalla tartaruga, che aveva riportato anche seri problemi agli organi interni. Dopo le cure di rito, il veterinario ha quindi cominciato la preparazione in vista della straordinaria ricostruzione:  “Vista l’impossibilità di riutilizzare le porzioni ossee fratturate, ho preferito ricorrere alla stampa 3D in PLA (acido poliglicolico) della porzione mancante dei tessuti. Il modello 3D è stato ricavato dall’adattamento per forma e dimensioni di un altro esemplare di Testudo hermanni sottoposto a TAC, il quale veniva scansionato tempo prima per una lesione del carapace da aggressione da parte di un cane, fortunatamente sul lato opposto a quello della tartaruga in questione. Il modello è stato elaborato e stampato grazie ad una stampante FDM. A distanza di 36 ore dal trauma” continua il veterinario “la ferita appariva pulita e con iniziali segni di reazione rigenerativa. Si decide di applicare quindi, in sedazione leggera, la parte modellata e stampata in 3D, fissandola mediante resine epossidiche alle porzioni intatte di piastrone e carapace, prevedendo un ingresso per le soluzioni di lavaggio della lesione sottostante, uno di drenaggio ed uno per l’ispezione endoscopica dei processi di cicatrizzazione”. Anche la scelta dei materiali costituisce in effetti una novità, visto che la letteratura scientifica prevedeva finora l’impiego di fibra di vetro e resine epossidiche, procedura troppo lunga e inadatta per la paziente in questione. “La ricostruzione in 3D delle strutture ossee e dermiche perse presenta numerosi vantaggi” aggiunge il veterinario, “la stampa può iniziare al momento della prima visita ed in attesa della chirurgia, anche se può essere molto lunga (in questo caso durata 11 ore)”. Una scelta che si è rivelata vincente se si pensa che la tartaruga investita sembra cavarsela bene, nonostante sia ancora in prognosi riservata.  Qui l'unico precedente brasiliano di tecnica simile: applicazione di una protesi interamente stampata in 3D. 

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