Gallipoli: l'ex mercato rionale di via Europa diventa un Centro culturale ricreativo per i ragazzi

Volge al termine a Gallipoli il percorso di rigenerazione che ha interessato l’ex mercato rionale di viale Europa, destinato a diventare un nuovo centro culturale per i giovani e per l’intera comunità. Un progetto ambizioso, avviato due anni fa e fortemente voluto dall’Amministrazione Minerva, che ha scelto di restituire alla città uno spazio pubblico stabile, inclusivo e aperto alla creatività.

L’intervento, finanziato con un investimento pari a 945.140 euro, ha riguardato la ristrutturazione e l’ampliamento della struttura esistente, situata tra via Modena e via Varese, portandola da una superficie originaria di 313 metri quadrati a circa 1.100. Il progetto ha previsto la realizzazione di un contenitore urbano polifunzionale, con una sala teatrale da circa 200 posti, spazi di accoglienza e aggregazione, un’area all’aperto per manifestazioni estive e ambienti destinati a laboratori artistici, dalla danza alla musica, dalla scenografia al teatro.

A sottolineare il valore più ampio dell’intervento è il sindaco Stefano Minerva: “Crediamo che ogni investimento culturale sia un investimento politico nel senso più nobile del termine: significa immaginare la città che verrà, scommettere sulle nuove generazioni, offrire luoghi dove si possa crescere insieme. ‘La città dei ragazzi’ è un progetto simbolico e concreto allo stesso tempo: nasce dalla volontà di colmare un vuoto, ma anche dal desiderio di costruire un futuro condiviso, fatto di partecipazione, cultura e cittadinanza attiva”.

Aggiunge l’assessore ai Lavori Pubblici Riccardo Cuppone: “Stiamo ultimando un’opera che ha comportato la completa rigenerazione dell’immobile, con interventi su impianti, accessibilità, efficienza energetica e sicurezza. L’idea alla base di questo progetto era semplice ma potente: restituire alla città uno spazio vivo, dove i giovani possano incontrarsi, formarsi, esprimersi. Entro la fine dell’estate Gallipoli avrà finalmente un centro culturale pensato per loro, stabile e accessibile, un luogo che prima non c’era”.