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A Campi la a presentazione del libro ''Figlio del grande fiume'', la storia di Jeda

Giovedì, al Teatro Excelsior Carmelo Bene, l'ex attaccante del Lecce illustrerà il suo primo lavoro letterario in cui racconta l'avventura dall’Amazzonia alla Serie A.

Giovedì 30 marzo, alle ore 18:30, presso il Teatro Excelsior “Carmelo Bene” di Campi Salentina in via Santa Maria, 12 si terrà la presentazione del libro “Figlio del grande fiume . La mia avventura dall’Amazzonia alla Serie A”, il primo lavoro letterario di Jedaias Capucho Neves, noto come Jeda.

Il lavoro autobiografico, scritto assieme all’autore Maurizio Malavasi, sarà presentato dal giornalista e autore salentino Pierandrea Fanigliulo. Della manifestazione farà parte anche l’ex bomber giallorosso Chevanton e interverranno l’assessore alla Cultura Laura Palmariggi e il consigliere con delega allo Sport Davide Caretto.

L’evento è organizzato in collaborazione con l’USD Brilla Campi società calcistica che milita nel campionato di Promozione pugliese girone B.

A riguardo, proprio con questa società sportiva, venerdì 31 marzo alle ore 18:30 presso il Centro Sportivo privato di Villa Baldassarri, si terrà un allenamento con mister Jeda riservato ai tesserati del settore giovanile del Brilla Campi.



Jedaias Capucho Neves, per tutti Jeda, ha militato in molte squadre di serie A e B, solcando i campi di Vicenza, Siena, Palermo, Piacenza, Catania, Crotone, Rimini, Cagliari, Lecce e Novara. La sua storia, però, non è quella frequente e un po' stereotipata del brasiliano cresciuto nelle scuole calcio del Flamengo o del Sao Paulo e poi selezionato dai procuratori per tentare la fortuna in Europa. E' la favola di un bimbo che da piccolo pescatore getta reti nel Rio delle Amazzoni si trasforma in grande attaccante realizza reti nelle porte della massima serie italiana. La sua è stata una scommessa con la vita, il viaggio di riscatto e di rivincita di un ragazzo che da un paesino disperso dell'Amazzonia arriva in bus fino ai grattacieli di San Paolo e da lì spicca il volo verso l'Italia, l'Eldorado di tutti i calciatori stranieri in quei primi anni Duemila.

In questo libro Jeda si racconta a 360 gradi, partendo dai campi impolverati e dai palloni di stracci della sua infanzia, vissuta nel cuore della foresta più grande e magica del mondo tra piranha, anaconda e coccodrilli, fino a svelarci retroscena, aneddoti, slanci e delusioni, gioie e sconfitte della sua esperienza nel nostro calcio. In ogni piazza in cui è passato Jeda ha lasciato un bel ricordo. Tifosi, fan, ex compagni di squadra, giornalisti e addetti ai lavori lo ricordano ancora con stima e affetto. Perché se si vuole essere grandi con scarpette e pantaloncini bisogna avere innanzitutto un grande cuore. Grande e profondo come un fiume.


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