Cronaca Calimera Galatina 

Senza mascherina invita gli agenti a multarlo, poi inveisce contro la polizia

Il soggetto aveva risposto all’invito degli agenti a indossare il dispositivo: «Fate il verbale, non m’interessa». È uno dei sanzionati durante i controlli operati dalle forze dell’ordine per via delle misure restrittive dell’ordinanza regionale

Assembramenti notturni e violazione delle normative per la prevenzione della diffusione della pandemia: controlli serrati da parte delle forze di polizia nelle scorse ore, con un servizio straordinario di controllo del territorio nella zona di Galatina, con le volanti del commissariato locale e le unità del Reparto Prevenzione Crimine.

Il centro storico di Galatina è stato recentemente oggetto di esposti, in relazione alla presenza di giovani che nelle ore serali si assembrano, incuranti delle limitazioni e che arrecano disturbo: un centinaio i soggetti controllati, la maggior parte giovani e una cinquantina di veicoli. Tra questi sono stati sanzionati 6 assembrati e privi dei dispositivi di protezione individuale.

Nella tarda serata, inoltre, una volante del Commissariato ha intercettato un veicolo il cui autista, alla vista della Polizia, si dava a precipitosa fuga al fine di eludere il controllo. I due a bordo, fermati dopo un breve inseguimento, sono stati indagati per resistenza a Pubblico Ufficiale e l’uomo alla guida anche per guida senza patente reiterata nel biennio.

Nella serata di ieri, gli agenti in servizio di volante alla Questura di Lecce hanno denunciato T.T., 43enne di Calimera per vilipendio alle istituzioni. Una volante transitava in Via Salandra e notava nei pressi di un esercizio commerciale un cittadino che confabulava con un altro individuo, senza indossare la mascherina.

La volante chiedeva al soggetto di indossare la mascherina ma questi, dopo ripetuti richiami non ottemperava alle richieste, rispondendo: “Fai il verbale, non m’interessa”. Gli agenti procedevano alla relativa contestazione della violazione. Ma non finiva qui, visto che l’uomo invitato a firmare gli atti e a ritirarne copia, esternava pubblicamente frasi ingiuriose dei confronti delle Istituzioni. 

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