Corruzione e peculato: condannato l’ex rettore Limone

Condannati anche Gianfranco Madonna, ex capo di gabinetto, Andrea Pasquino, Massimo Leone e Raffaele Attisani, ex dirigente del settore urbanistica del Comune di Lecce.. Tre anni e nove mesi. Tanto dovrà scontare l’ex Rettore Oronzo Limone, accusato di peculato e corruzione. Al termine del procedimento a suo carico, che portò anche alle sue dimissioni, i giudici della seconda sezione penale lo hanno ritenuto colpevole di parte dei capi d’accusa. Assolto, invece, per altri sei episodi a lui contestati. Insieme a lui è stato condannato anche Gianfranco Madonna, ex capo di gabinetto di Limone, nonché suo braccio destro. Quattro anni per lui, due anni e tre mesi per il funzionario dell'Università Andrea Pasquino, due anni per Massimo Leone, quattro mesi per l'ex dirigente del settore urbanistica del Comune di Lecce Raffaele Attisani. Assolti, invece, perché il fatto non sussiste, Pierpaolo Limone, figlio dell'ex rettore, l'architetto Luca Pasquino e Gaetano Carrozzo, Assoluzione perché il fatto non costituisce reato per Luigi Carità. I reati contestati all’ex rettore si riferiscono ad una serie di presunte spese personali sostenute con i soldi dell'Università per importi relativamente bassi. Tra questi, anche la ristrutturazione dell'abitazione del figlio Pierpaolo nel centro storico di Lecce, i cui lavori, secondo l'accusa, sarebbero stati affidati all’architetto Luca Pasquino, il cui compenso sarebbe poi stato a carico delle casse dell’Ateneo. All'ex dirigente del Comune di Lecce, Attisani, il reato contestato è di corruzione. Secondo l’accusa, avrebbe concesso un permesso per la realizzazione di una scuola Isufi in zona sottoposta a vincolo, invece che in zona Ecotekne, iniziale destinazione. L’illecito sarebbe stato in cambio di un contratto di collaborazione, con l’Università, per il genero del dirigente. Assistono gli imputati, Andrea Sambati, Gabriella Mastrolia, Angelo Pallara ed Ester Nemola. (in foto: Oronzo Limone)