Cronaca Martano 

Grana Padano non conforme, l’azienda chiarisce l’intervento dei Nas

Il legale rappresentante ha spiegato le ragioni del verbale igienico sanitario emesso lo scorso 24 gennaio nei confronti di un supermercato di Martano. In merito al Verbale igienico sanitario del 2...

Il legale rappresentante ha spiegato le ragioni del verbale igienico sanitario emesso lo scorso 24 gennaio nei confronti di un supermercato di Martano. In merito al Verbale igienico sanitario del 24/01/20120, relativo al formaggio retinato venduto presso il supermercato di Martano e alle successive notizie apparse sulla stampa, il sottoscritto Salvatore Giannetta, dell’azienda precisa quanto segue:. Il formaggio retinato venduto a Martano era Grana padano non conforme. Lo sottolinea Salvatore Giannetta, rappresentante legale del supermercato di Martano oggetto dell’ispezione dei carabinieri dei Nas. “Operiamo da circa 33 anni sul mercato della distribuzione organizzata alimentare -spiega Giannetta - senza mai avere avuto contestazioni di una certa rilevanza legate all’attività di vendita al dettaglio, che comprende 10 negozi e circa 300 addetti, che seguono con attenzione tutti i processi relativi alla conservazione dei prodotti deperibili (manuale HACCP sempre aggiornato e controllato). Il formaggio in questione, regolarmente acquistato con fattura, è un Grana padano, con le sue stesse caratteristiche, ma non riconosciuto valido dal Consorzio di riferimento per piccoli problemi, spesso di forma e non di sostanza, tant’è che tale prodotto può essere regolarmente messo in vendita con la dicitura “Formaggio duro italiano, tipo grana”. Il prodotto ha un rapporto qualità-prezzo talmente conveniente che è tra i primi prodotti venduti del comparto. I nostri clienti lo acquistano con piena soddisfazione da anni. La contestazione dei NAS ha rilevato immediatamente che il prodotto era in vendita, con la dicitura “offerta - Grana padano - 7,90”, disponendone immediatamente il sequestro: il direttore, ammettendo che per la prima volta per una svista il cartello era errato, si è offerto di modificare immediatamente la dicitura sul formaggio, ma i NAS rispondevano invece che dovevano sequestrare anche eventuali altre forme di formaggio conservate in cella. Il direttore del supermercato, di fronte alla possibilità di un sequestro totale della partita di formaggio, che lui stesso su sua iniziativa aveva ordinato e giunta nel supermercato appena mezz’ora prima, ha pensato di trasferirla momentaneamente in altro luogo, nelle immediate vicinanze dell’officina, dove preciso non c’era nessun veicolo in moto e dove è stata recuperata dopo appena mezz’ora (prima e unica volta nella storia della nostra azienda) I NAS dopo aver scoperto la manovra sono intervenuti nel sequestro complessivo. Il formaggio sequestrato dunque non era conservato nell’officina, come riportato dai media, ma solo trasferito per qualche minuto. A riprova di ciò i carabinieri del NAS hanno acquisito dei filmati che dimostrano il trasporto con un pallet del prodotto nella stessa ora in cui erano presenti presso il punto vendita di Martano. Questa rettifica a noi appare sostanziale, in quanto l’errore di una dicitura (in un solo negozio su dieci) non giustifica tale clamore e tale insistenza: il formaggio regolarmente fatturato e gestito all’interno del supermercato secondo tutte le norme igienico-sanitario è un ottimo prodotto, venduto al cliente ad un prezzo onesto, senza mai ricevere nessuna contestazione. Se in definitiva l’attività degli organi preposti e della stampa è quella di amplificare le problematiche anziché aiutarci a risolverle, approfittare di un’unica svista per screditare un’azienda che tenta di sopravvivere alle crisi del mercato, che investe in innovazione e attenzione al mercato locale e al cliente, non ci resta che abbandonare il campo e buttare via 33 anni di lavoro con l’unico obiettivo di offrire sempre il miglior prezzo con la migliore qualità, sperando che arrivi qualcosa di meglio del deserto imprenditoriale che si sta creando nel nostro amato sud”.

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