Tempo libero Laboratori di danza e archivio multimediale permanente: al via “D.A.M.A” Si tratta di un progetto di Tarantarte, realizzato in collaborazione con Coolclub, con il sostegno del Comune di Lecce e con il patrocinio di Istituto Diego Carpitella e Puglia Sounds. È sta... 22/05/2015 a cura della redazione circa 5 minuti Si tratta di un progetto di Tarantarte, realizzato in collaborazione con Coolclub, con il sostegno del Comune di Lecce e con il patrocinio di Istituto Diego Carpitella e Puglia Sounds. È stato presentato questa mattina, nella Sala Giunta di Palazzo Carafa a Lecce il progetto “D.A.M.A - Danze e musiche del Salento” realizzato da Tarantarte, in collaborazione con Coolclub, con il sostegno del Comune di Lecce e con il patrocinio di Istituto Diego Carpitella e Puglia Sounds, finanziato nell’ambito del Piano Azione Coesione “Giovani no profit” dal Dipartimento della gioventù e del servizio civile nazionale della Presidenza del Consiglio dei Ministri, per la realizzazione di un archivio multimediale e di un laboratorio permanente sulla musica e sulla danza popolare salentina. Alla conferenza stampa sono intervenuti Alessandro Delli Noci (assessore all’Innovazione tecnologica, politiche comunitarie, politiche giovanili, politiche per il lavoro e formazione professionale del Comune di Lecce), Antonio Santoro (responsabile del progetto), Maristella Martella (direttrice scuola di danza), Vincenzo Santoro (responsabile dell’archivio), Laura De Ronzo (presidente Tarantarte), Cesare Liaci (presidente Società Cooperativa CoolClub). L’obiettivo del progetto – che durerà circa 2 anni e sarà coordinato da Antonio Santoro - sarà, dunque, la valorizzazione di una parte del piano terra del Castello Carlo V di Lecce per la gestione di servizi con finalità educative, didattiche, sociali e di attrazione turistica. Sono previste quattro linee di azione: la costituzione di un archivio multimediale della musica salentina, diretto da Vincenzo Santoro, con un’attenzione particolare al vasto movimento di folk-revival che ha caratterizzato il territorio pugliese negli ultimi anni; la realizzazione di un vasto programma di attività seminariali e di fruizione pubblica dei contenuti; la realizzazione di una scuola di danza, diretta da Maristella Martella, con seminari, corsi e master-class sulla danza dalle sue forme coreutiche tradizionali salentine fino alle più recenti esperienze di rielaborazione in chiave contemporanea; lo sviluppo di percorsi formativi sull’imprenditorialità giovanile in ambito culturale e sociale. Il lungo week end di presentazione del progetto alla città prenderà il via sabato 30 maggio alle 19 nel Castello di Carlo V. Domenica 31 maggio (ore 11/14 e 15/19) e lunedì 1 giugno (ore 10/12) sempre al Castello appuntamento con il seminario “Viaggio nella danza popolare in Italia” a cura di Placida Staro, etnomusicologa e ricercatrice di fama internazionale. Le tematiche saranno poi ulteriormente approfondite anche nel Laboratorio aperto di Pizzica e Tarantelle del sud Italia (lunedì 1 giugno ore 15/17 e martedì 2 giugno ore 11/13) con le insegnanti della scuola Tarantarte (Maristella Martella, Silvia De Ronzo, Manuela Rorro, Laura De Ronzo). La danza popolare è una danza aperta a tutti, agli uomini e alle donne, ai danzatori esperti e ai neofiti, agli anziani e ai bambini. Le donne, oggi come ieri, trovano nelle danze popolari una grande possibilità di espressione e di libertà. Lunedì 1 giugno dalle 21 si festeggerà insieme la nascita del progetto Dama negli spazi esterni delle Officine Cantelmo con la performance di danza della Compagnia Tarantarte e con il concerto finale dell’Officina Zoè. «Le nostre musiche e danze popolari hanno fatto conoscere il Salento in tutto il mondo e Lecce, che si propone come città turistica, ha l’obbligo di essere il centro della promozione delle nostre tradizioni», ha sottolineato l’assessore Alessandro Delli Noci. «Il Comune di Lecce ha accolto con grande piacere questo progetto che ha avuto un finanziamento nazionale arrivando quarto tra gli oltre 700 progetti presentati in tutta Italia. Siamo convinti che Dama avrà un grande riscontro tra i turisti e i cittadini leccesi e salentini che avranno la possibilità di scoprire le tradizioni attraverso l’archivio e l’occasione di imparare a danzare». «Grazie a questo progetto Lecce e il Salento avranno un luogo fisso e stabile dove sarà possibile partecipare ai laboratori di danza, assistere a presentazioni ma soprattutto sarà un punto di riferimento per studiosi e appassionati che potranno attingere tutto quello che è stato prodotto in questi decenni», ha ribadito Vincenzo Santoro, responsabile dell’archivio. «Nel Salento, stranamente, mancava un posto così. Eppure basterebbe pensare a quanti volumi, ricerche e tesi di laurea sono state pubblicate e realizzate in tutta Italia e anche all’estero. Lecce arricchirà la sua proposta culturale con questo luogo». «In tutta Italia sono nate una miriade di corsi e di scuole di danza popolare», ha poi spiegato Maristella Martella. «La formazione in questo mondo, però, è piena di contraddizioni. Se qualcuno di noi volesse studiare il flamenco o la jota andrebbe in una delle tante accademie spagnole, riconosciute e finanziate dallo Stato. In Italia è, invece, difficile trovare contesti di qualità per studiare la pizzica. O meglio ci sono a disposizione tante opportunità ma non sempre i docenti hanno una preparazione adeguata. In questo senso con il nostro progetto vogliamo fornire anche a loro occasioni di approfondimento attraverso il confronto con studiosi, danzatori e danzatrici provenienti dall’Italia e da tutto il bacino del Mediterraneo. La danza popolare sembra molto facile ma in realtà deve seguire alcune regole precise e bisogna essere formati e prepararati per poterla insegnare». «Dama è un progetto rivolto ai giovani ma soprattutto fatto da giovani. Saranno oltre 20 i collaboratori e le collaboratrici, quasi tutti sotto i 35 anni. Un aspetto importante sarà la sinergia tra chi si approccia per la prima volta con queste tematiche e persone più esperte», ha concluso Antonio Santoro, responsabile del progetto. Il programma proseguirà, come detto, con corsi bimestrali o intensivi durante i week end, seminari di Danze, suoni e sensi dedicati ai giovani disabili, residenze artistiche e masterclass specialistiche per danzatori e insegnanti. Nel corso del progetto saranno inoltre organizzati numerosi percorsi attraverso la proiezione di film, videoclip e documentari, incontri letterari e concerti e molto altro ancora.
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