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Prevenzione incendi, emanata l'odinanza comunale

Il Comune di Lecce richiama tutti gli enti gestori e i soggetti privati a un’assunzione immediata e concreta di responsabilità. Controlli intensificati e sanzioni severe.

Con l’Ordinanza sindacale dell’11 giugno scorso avente ad oggetto “Prevenzione incendi boschivi e di interfaccia – Dichiarazione periodo di grave pericolosità per gli incendi boschivi – Anno 2025”, l’Amministrazione Comunale di Lecce richiama tutti gli enti gestori e i soggetti privati a un’assunzione immediata e concreta di responsabilità.

Ferrovie, ANAS, Società Autostrade, gestori dei servizi idrici, Provincia e Consorzi di Bonifica sono tenuti ad attuare senza indugio le misure di prevenzione lungo le infrastrutture di rispettiva competenza, con particolare attenzione ai tratti che attraversano aree boscate, cespugliate o a pascolo. È obbligatoria la pulizia delle banchine, cunette e scarpate da ogni materiale infiammabile – erba secca, rovi, necromassa, rifiuti – per creare efficaci fasce di protezione e impedire la propagazione degli incendi.

Tempistiche e obblighi stringenti per i privati - I proprietari, affittuari e conduttori di terreni a coltura cerealicola e foraggera, a fine mietitrebbiatura o sfalcio, devono immediatamente realizzare una fascia protettiva interna e perimetrale priva di residui vegetali, ampia almeno 10 metri. In ogni caso, la fascia dovrà essere completata entro e non oltre il 15 giugno 2025.

È vietata in modo assoluto la bruciatura di stoppie, paglie o vegetazione spontanea. I proprietari di terreni incolti, a riposo o in stato di abbandono devono anch’essi, entro la stessa scadenza del 15 giugno, predisporre precese protettive su tutto il perimetro, della larghezza minima di 10 metri, completamente sgombre da vegetazione.

Controlli intensificati e sanzioni severe - «Ho chiesto alla Polizia Locale di Lecce e gli Ispettori Ambientali – dichiara l’Assessore alla Polizia Locale e Protezione Civile, Giancarlo Capoccia – di effettuare controlli capillari e costanti su tutto il territorio, perseguendo i trasgressori a termini di legge. Grazie anche all’impiego di due droni dotati di telecamere ad alta definizione e termiche, abbiamo già monitorato diverse zone urbane e marine ad alto rischio di incendio di interfaccia, effettuando oltre 80 sopralluoghi e sanzionando numerosi proprietari di terreni in stato di abbandono».

Le aree finora monitorate comprendono: complesso Agave, via Adriatica, quartiere Ferrovia, quartiere Stadio, quartiere Santa Rosa, borgo Pace, San Cataldo, Torre Chianca, Torre Rinalda, Frigole, via Merine.

Tolleranza zero verso l’incuria - «È inaccettabile – continua Capoccia – che la nostra provincia sia la seconda in Italia per numero di incendi estivi. È inaccettabile che ci siano ancora proprietari che trascurano completamente i loro fondi, mettendo a rischio l’incolumità pubblica. Parliamo di incendi che possono colpire abitazioni, veicoli e interi quartieri. Non lo permetteremo più».

SANZIONI -  I trasgressori saranno puniti, salvo che il fatto costituisca reato, con sanzioni amministrative da €1.032,91 a €10.329,14 ai sensi dell’art. 10, commi 6-7-8, della Legge 353/2000. Resta salvo il diritto dello Stato al risarcimento del danno ambientale, come previsto dall’art. 18 della Legge 349/1986.

Un appello alla responsabilità collettiva - «Ringrazio la Polizia Locale di Lecce, gli Ispettori Ambientali, i Vigili del Fuoco e i volontari della Protezione Civile – conclude Capoccia – che stanno per affrontare una nuova e difficile campagna antincendio boschivo. Confido nella collaborazione di tutti i cittadini affinché, alla fine della stagione, i dati siano finalmente in calo rispetto agli anni precedenti».


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