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Stabilimento balneare abusivo in zona vincolata: blitz e sequestro a Porto Cesareo

Le operazioni si sono concluse nella tarda serata di ieri, evidenziando diverse difformità, l’assenza di permesso a costruire e l’occupazione abusiva di demanio marittimo in zona vi...

Le operazioni si sono concluse nella tarda serata di ieri, evidenziando diverse difformità, l’assenza di permesso a costruire e l’occupazione abusiva di demanio marittimo in zona vincolata. Occupazione abusiva di demanio marittimo e realizzazione di strutture in difformità, in assenza di permesso di costruire, in zone, peraltro sottoposte a vincolo paesaggistico: c’è questo alla base del sequestro di uno stabilimento balneare, a Porto Cesareo, in località Torre Castiglione, concluso ieri sera dai militari della Guardia costiera di Gallipoli, nell’ambito di un’indagine coordinata dal sostituto procuratore della Repubblica di Lecce, Roberta Licci. Lo stabilimento, che occupa un’area di circa 2000 metri quadrati, era finita nel mirino delle indagini già dallo scorso agosto, dopo un ordinario controllo di polizia marittima sul litorale salentino. All’analisi della documentazione amministrativa esibita ed in possesso del concessionario, sono emerse alcune anomalie negli atti concessori ed autorizzativi che hanno insospettito i militari operanti, che hanno ritenuto opportuno espletare ulteriori approfondimenti, ricostruendo lo storico delle autorizzazioni rilasciate nel corso degli anni. In particolare, dalle verifiche svolte sulla documentazione acquisita presso l’agenzia del Demanio, i militari hanno potuto accertare che la particella dove insiste lo stabilimento, seppur all’interno di area demaniale marittima, risulta essere registrata agli atti come proprietà privata. Pertanto, oltre all’apposizione dei sigilli lungo il perimetro dell’area sulla quale insiste lo stabilimento, ed alla denuncia in stato di libertà del legale rappresentante della struttura turistico-balneae e del tecnico progettista, non si  escludono ulteriori responsabilità in ordine agli autori di eventuali falsi ideologici grazie ai quali sono stati concessi i titoli autorizzativi per la realizzazione della stabilimento.          

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