Economia e lavoro Soleto 

Rsa La Fontanella, Cgil: «A rischio 120 posti di lavoro, la Regione affidi la struttura ad altro soggetto»

La proposta del sindacato al presidente Emiliano e al Prefetto per salvare il destino agli ex dipendenti della struttura destinata alla chiusura


Sul caso della Rsa La Fontanella di Soleto diventata focolaio Covid finita al centro di un'inchiesta della magistratura e ora in procinto di essere chiusa per disposizionedella Regione interviene la Cgil .

«Bisogna trovare una soluzione per salvaguardare circa 120 posti di lavoro – scrivo no in una nota Cgil Lecce, Spi Cgil Lecce ed Fp Cgil Lecce che lanciano un appello al prefetto Maria Teresa Cucinotta, al presidente della Regione Puglia Michele Emiliano, al presidente della Provincia Stefano Minerva e al direttore generale della Asl di Lecce Rodolfo Rollo.


«La Regione, che ha avviato l’iter per la revoca della concessione alla Fontanella, deve tenere in debita considerazione un duplice aspetto, il legame dei pazienti geriatrici con la struttura e con il centro abitato di Soleto oltre al futuro di circa 120 lavoratori e delle loro famiglie- scrivono il segretario generale della Cgil Lecce Valentina Fragassi, la segretaria generale dello Spi Cgil Lecce Fernanda Cosi e il segretario provinciale della Fp Cgil Lecce Floriano Polimeno - attualmente si sta cercando una sistemazione adeguata ai 16 ospiti rimasti nella Rsa (tutti negativi al Coronavirus) in vista della chiusura della struttura. Altri pazienti sono ricoverati a Galatina (5), Copertino (18) ed al “Vito Fazzi” di Lecce (una dozzina). In tutto sono oltre 50 gli anziani che dovranno essere collocati in strutture della provincia. «Questa soluzione trascura l’aspetto umano e il pesante vissuto sopportato dagli anziani, con importanti risvolti psicologici. Gli anziani, ormai tutti negativi al Covid-19, perderebbero qualsiasi legame con la struttura e con Soleto» spiegano i sindacalisti.


«Quando la struttura è stata commissariata, tutti i dipendenti della cooperativa sociale sono stati costretti alle ferie d’ufficio per essere sottoposti a tampone e poi quarantena. Esaurite le ferie sono stati collocati in Fis (Fondo di integrazione salariale, un ammortizzatore sociale assimilabile alla cassa integrazione, ndr). Ancora oggi non hanno alcuna notizia circa il loro futuro”, spiegano i sindacalisti- sotto la gestione commissariale sono stati assunti 30 operatori sociosanitari a tempo determinato dalla ditta a cui era stata affidata la gestione della struttura, mentre i servizi di ausiliariato, mensa e pulizia sono stati affidati ad una cooperativa. I contratti di questi lavoratori scadranno a fine giugno, ma una volta trovata sistemazione ai 16 pazienti ora ospiti della Rsa i lavoratori saranno sottoposti a sorveglianza (tampone ed eventuale quarantena), prima di perdere definitivamente il lavoro. Stessa sorte aspetta chi gestiva pulizie e mensa».

Da qui la proposta al presidente Emiliano ed alla Asl di affidare la struttura ad un altro soggetto abilitato, che prenda in carico gli oltre 50 ospiti oggi sparsi su varie strutture salentine. È importante assicurare serenità agli anziani concludono Fragassi, Cosi e Polimeno – così come è importante garantire un futuro a circa 120 lavoratori che rischiano di restare senza un lavoro: i lavoratori della vecchia gestione e quelli della gestione commissariale»


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