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Poli Bortone: ''Attenzione e cura verso le fragilità''

Per la candidata sindaco del centrodestra a Lecce occorre una costante collaborazione con il Terzo Settore.

''Il welfare è una cosa seria. Le povertà sono aumentate a partire da chi non ha nulla, nemmeno una casa. E sotto questo aspetto l’amministrazione Salvemini è stata del tutto assente. A fronte di una palese emergenza abitativa abbiamo dovuto registrare che ci sono progetti e cantieri inspiegabilmente interrotti ed abbandonati al degrado''. Lo dichiara in una nota Adriana Poli Bortone, candidata sindaco per il centrodestra a Lecce.

''Un fabbricato Erp (edilizia residenziale pubblica) in via Pisanelli con ben 12 appartamenti, 28 alloggi in via Calore 11 e 13; 35 nuovi alloggi edi edilizia sovvenzionata (24 in via Sozy Carafa e 11 in via Vespasiano Genuino). Ben 75 appartamenti sui quali l’amministrazione comunale in sette anni di governo della città non ha fatto alcun intervento e per i quali dovremo verificare che non vi sono state azioni di definanziamento. 75 alloggi che avremo cura di mettere in tempi brevi a disposizione di quelle famiglie che da anni attendono di poter avere un tetto per condurre una vita dignitosa''.

''Famiglie queste, e non solo, per le quali provvederemo ad introdurre una tassazione etica come è giusto che sia per la popolazione più disagiata. Parlare di welfare significa parlare di accessibilità, di attenzione ai soggetti non autosufficienti, ai bambini, ai giovani, di contrasto alla povertà. Occorrerà valorizzare tutte, proprie tutte le associazioni del terzo settore''.

''E per farlo puntiamo sempre su quelli che sono principi cardine del nostro programma: l'attenzione e la cura, rivolte anche e soprattutto alle categorie più fragili. Per questo crediamo che vada attivata una rete collaborativa capillare tra amministrazione e terzo settore per fronteggiare le fragilità e le nuove povertà. Nel nostro programma è previsto il censimento e il monitoraggio sanitario dei senza dimora, da avviare in collaborazione con le associazioni che operano nel terzo settore. Questo censimento va esteso anche agli animali con cui frequentemente i senza dimora si accompagnano. Intercettare e censire le persone che vivono in questa condizione è fondamentale per avviare azioni che possano restituire loro dignità all’interno della comunità''.

''In questa direzione va anche l’istituzione di figure professionali di prossimità in grado di analizzare i bisogni, attraverso l’ascolto attivo per fornire risposte adeguate alle differenti esigenze del territorio. Un nuovo approccio sociale da cui partire per costruire nuovi modelli sostenibili e inclusivi che si fondano sull’ascolto. Per fare questo, per gettare le basi di un ascolto (prima mancato), oggi mirato, occorre riorganizzare l’ambito sociale di zona e restituire valore ai comitati di quartiere, che consideriamo essere le sentinelle “buone” delle necessità dell’abitare sociale. Un’altra figura professionale da affiancare all’agente di prossimità e fondamentale per far fronte ai disagi e alle fragilità in aumento è quella dello psicologo di quartiere''.

''Per anziani e disabili, in un nuovo modello di città realmente inclusiva e accessibile a tutti, siamo convinti che la collaborazione con i privati e con le associazioni sia l’elemento imprescindibile. Ci è capitato in diverse occasioni, durante i nostri tour d'ascolto nei quartieri di assistere a situazioni paradossali dove ci sono mezzi e strumenti, ma per intoppi di diverse natura, l'agire dei privati si paralizza. E questo non è accettabile, non può accadere. Così come sosterremo sin dal nostro insediamento l’istituzione del taxi sociale per queste categorie.  La sinergia tra amministrazione e privati per fini sociali dovrà essere la stella polare della futura amministrazione. La nostra''.

''Sicuramente non sono fragili, ma sono sottoposte a continue sfide che spesso impongono di dover scegliere tra lavoro e famiglia, le donne. Una risorsa fondamentale della società, le donne, perché dotate di competenza, conoscenza e cuore, ma costrette a doversi sacrificare troppo spesso e troppe volte per lo sbilanciamento tra carichi di cura e vita professionale. Le donne, mamme, lavoratrici, vanno supportate e aiutate con misure, strumenti e strutture che possano permettere loro di conciliare la vita professionale con quella familiare, senza dover essere costrette ad una scelta''.

''Gli ultimi dati di Openpolis evidenziano come nella città di Lecce su un numero di residenti pari a 95.031, i bambini nella fascia d'età 0-2 anni sono 1838, i servizi attivi autorizzati per i bambini da 0 a 2 sono 25, equivalenti al 34,6% su 100 bambini che ne avrebbero diritto. Questo dato è indicativo della direzione da seguire: incrementare posti e spazi per i più piccoli, ma anche ripristinare e creare nuove ludoteche di quartiere. A sostegno delle mamme lavoratrici dei bambini in età scolare, crediamo che un buon compromesso sia l'apertura delle scuole anche dopo il termine del calendario scolastico, affidando ad associazioni di promozione sociale la realizzazione di laboratori tematici: teatrali, informatici ecc che possano permettere alle mamme lavoratrici di usufruire di un servizio utile durante la stagione estiva. Sempre per agevolare e far conciliare lavoro e vita familiare, pensiamo che sarebbe anche utile estendere e prolungare l’orario di lezioni con uscita pomeridiana, per alcune sezioni delle scuole inserendo quindi, il servizio mensa all’interno''.

''Se da una parte occorrono misure a supporto della maternità, c’è un’altra faccia della medaglia che rappresenta una crescente emergenza sempre più diffusa: quella dei padri separati. Per questo pensiamo che sia necessaria la realizzazione di una Casa per i padri separati, anche attraverso il modello di co-housing, già sperimentato e ben riuscito in altre realtà territoriale che fornisce una soluzione abitativa a prezzi agevolati''.

''Un altro punto programmatico è rappresentato dalla rivitalizzazione dei centri sociali, degli spazi verdi e dell’ostello della gioventù di San Cataldo, anche in collaborazione con le parrocchie, per la realizzazione di laboratori perenni e di campi estivi dedicati ai ragazzi. Una misura, anche questa a supporto della maternità, della genitorialità più in generale, ma anche pensata nell’ottica della promozione della socializzazione tra i ragazzi''.

''Infine, un punto a me caro da tempo remoto, il Mercatino delle etnie, da rivalorizzare completamente per permettere una reale inclusione delle persone migranti, attraverso attività aperte a tutti i cittadini legate alla gastronomia, allo sport e al cinema. Questa è la città che desideriamo, Lecce città aperta... e vicina a tutti'', conclude Adriana Poli Bortone.


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