Politica Lecce 

Referendum filobus, Poli: “Sono in campagna elettorale: autoreferenziali”

Adriana Poli Bortone replica all’iniziativa del centrosinistra, che raccoglierà 6000 firme per il referendum abrogativo comunale  

Non c’è molto da dire su questa minoranza: sono in campagna elettorale e non hanno argomentazioni solide, quindi cercano di spaventare l’elettorato manipolando le notizie”.

Il sindaco Adriana Poli Bortone replica così all’iniziativa lanciata dall’ex sindaco Carlo Salvemini, che punta sul referendum abrogativo contemplato nell’articolo 19 dello statuto comunale per cancellare il potenziamento della rete filoviaria. Il “no” del centrosinistra ai nuovi filobus è netto. Il progetto da 80 milioni più Iva presentato al Ministero delle infrastrutture punta su 7 km di nuove linee e 948 pali, questa volta più piccoli, con un diametro di 27 centimetri, quasi come quelli della luce. L’obiettivo è di ottenere anche di 16 nuovi mezzi. L’idea è quella di potenziare la linea universitaria e di far passare il filobus da tutti i nuovi parcheggi di interscambio che dovrebbero essere realizzati entro il 2030 (verso la via di Maglie, in zona Cicolella, sulla Lecce-Monteroni e nell’area nuova del Foro Boario).



“Con questo progetto la sindaca ha ingannato i leccesi – attacca sui social l’ex primo cittadino, Carlo Salvemini - Quando ci si candida, si ha il dovere di chiedere i voti sulla base di un programma elettorale, presentando quello che ci si propone di realizzare, soprattutto se si tratta di infrastrutture che impattano sul paesaggio urbano e sulla sostenibilità economica dell’investimento. Si chiama patto di cittadinanza, che viene sottoscritto con le elezioni. Così non è stato. Il bando del ministero risale al febbraio 2024 e la mia amministrazione non intese rispondervi. Nessuna previsione di nuove linee filoviarie si trova nel programma presentato agli elettori da Adriana Poli Bortone, durante la campagna elettorale. Nessun riferimento si legge nelle linee di mandato da lei presentate in Consiglio comunale nell’ottobre 2024. E nessuno accenno fu fatto durante la conferenza stampa sul Piano urbano della mobilità sostenibile,nell’aprile scorso. Quello che, quindi, oggi, si annuncia come obiettivo strategico di mandato è stato nascosto ai leccesi, che in questi anni hanno espresso in più sedi e in più occasioni il loro dissenso su quest’opera e non hanno potuto esprimersi sulla volontà di un suo potenziamento. Oggi come nel 2000, Lecce deve subire provvedimenti che non ha scelto di realizzare e questa è la replica di un inganno già vissuto: per rimediare chiameremo i cittadini a esprimersi raccogliendo le 6000 firme necessarie per tenere un referendum abrogativo, così come previsto dallo statuto comunale”.

Questa sarebbe la prima volta in cui viene utilizzato questo strumento di consultazione dal basso.



“Considerato il fallimento della regione Puglia, hanno organizzato un diversivo per prendere di mira un sistema di trasporto utilizzato in tutta Europa e a impatto zero - spiega tranchant il sindaco Poli Bortone - A Lecce si è tenuto un festival dell’energia in cui si è parlato di tutti i sistemi all’avanguardia:nessuno di loro ha seguito. È l’arroganza di una pseudo-cultura. Io sono andata pure alla presentazione del libro di Sandro Frisullo: ho seguito fino alla fine, ascolto chi la pensa diversamente da me. Loro non ascoltano: sono autoreferenziali. Noi le firme le raccogliamo contro i danni che ha fatto la Regione Puglia con i consorzi di bonifica. Scendano in campo per difendere i cittadini, vista la devastazione della sanità regionale”.

La prima cittadina ribadisce che la rete filoviaria si svilupperà all’esterno della città, senza alcun impatto paesaggistico per la parte monumentale.

G.G.

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