Società Lecce 

"Sentinelle in piedi", la polemica arriva in Parlamento. Interrogazione di Malan sui fatti di Lecce

Il senatore di Forza Italia Lucio Malan interroga il ministro degli Interni: "A Lecce decine di attivisti  hanno dileggiato i manifestanti. Cosa si intende fare?". Dopo le schermagli...

Il senatore di Forza Italia Lucio Malan interroga il ministro degli Interni: "A Lecce decine di attivisti  hanno dileggiato i manifestanti. Cosa si intende fare?". Dopo le schermaglie tra le parti in causa sulla stampa locale, la questione delle "Sentinelle in piedi" arriva in Parlamento con un'interrogazione del senatore Lucio Malan, che chiama in causa il ministro Alfano per la difesa dei diritti dei manifestanti. Le cosiddette "Sentinelle" "manifestano - premette Malan - dall'agosto 2013 contro il disegno di legge detto 'Scalfarotto' - ora in discussione al Senato della Repubblica come A.S. 1052 - recante disposizioni in materia di contrasto dell’omofobia e della transfobia, ritenuto dalle 'Sentinelle' liberticida in quanto non specifica cosa si intende per omofobia, lasciando al giudice la facoltà di distinguere tra un episodio di discriminazione e una semplice opinione". Quindi, dopo aver citato il precedente episodio di Bergamo, dove nel novembre 2013 si venne a creare una situazione di tensione tra manifestanti e contro-manifestanti, Malan descrive i fatti di Lecce: "Il 31 maggio 2014, le Sentinelle, dopo aver presentato regolare comunicazione il 23 aprile e il 6 maggio, hanno tenuto una manifestazione davanti alla Prefettura di Lecce; poco istanti dopo l’inizio una cinquantina di attivisti di diversa opinione scatena una gazzarra che dura per tutta a veglia: con urla e slogan ritmati i militanti impediscono che si ascoltino le brevi comunicazioni previste all’inizio e alla fine della veglia, molestano i singoli 'veglianti' mettendosi di volta in volta in sei o sette attorno a ciascuno di essi e dileggiandoli, espongono striscioni e palloncini, coprono i “veglianti” e distribuiscono un lunghissimo volantino, che contiene le firme di decine di sigle, Associazione LeA, Arcigay Salento, Agedo Lecce, Rete antirazzista, Arci Lecce, Coordinamento Puglia Pride 2014, Unione degli studenti, e così via; di questi fatti gli stessi disturbatori hanno pubblicato foto su Internet; a seguito dei fatti del 31 maggio a Lecce, l’associazione LeA-Liberamente e Apertamente, congiuntamente a Arcigay Salento, La Terra di Oz, Agedo e altri, ha postato sul proprio profilo Facebook un comunicato in cui rivendica la 'contromanifestazione' e giustificato quelle svolte nelle altre città, usandole come precedente che legittima atti analoghi futuri". Il senatore di Forza Italia chiede infine al ministro Angelino Alfano "quali misure intenda prendere per garantire in futuro anche alle Sentinelle in Piedi il diritto costituzionale a manifestare il loro pensiero". Rimanendo a Lecce, questa mattina, il consigliere Pierpaolo Signore, capogruppo di Fratelli d'Italia a Palazzo Carafa, ha presentato una domanda d'attualità nel corso del Consiglio  comunale chiedendo al sindaco Paolo Perrone il motivo per il quale - durante la manifestazione del 31 maggio scorso - non era stato previsto "un adeguato servizio di ordine pubblico". "Tali manifestazioni - ha spiegato Signore -, assolutamente pacifiche, si sono svolte in altre città italiane dove, talvolta, l'intolleranza e le provocazioni di altri gruppi Lgtb, anche provenienti da centri sociali, si sono palesati con ripetuti insulti e minacce, fino a sfociare, in alcuni casi, in azioni violente con lanci di fumogeni e oggetti vari verso i pacifici veglianti delle sentinelle". Inoltre, il capogruppo di Fratelli d'Italia ha chiesto formalmente "se il sindaco non ritenga opportuno rappresentare la propria solidarietà, anche a nome della cittadinanza, alle "sentinelle in piedi", che con grande senso di responsabilità hanno evitato e respinto ogni provocazione, rimarcando, sempre ed ovunque, il fatto che quella fosse una semplice manifestazione pacifica di libero pensiero".

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