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Siculella: ''Sulla sicurezza non si faccia propaganda''

Dopo la lettera di Salvemini al Prefetto per chiedere l'Esercito per le strade di Lecce, il candidato sindaco civico interviene nel dibattito.

''Che prima andasse tutto bene era una menzogna. Che adesso serva l’esercito è propaganda''. Così inizia il comunicato del candidato Sindaco di Lecce Alberto Siculella.

''Leggo con sorpresa che il sindaco di Lecce, dopo circa 7 anni di amministrazione, scopre delle criticità sulla sicurezza in città. Così, pur di buttarla in propaganda, rilancia una proposta del centro destra, ovvero richiedere, tramite Prefetto, l’autorizzazione al Ministero, di attivare Strade Sicure'', continua Siculella.

''Strade Sicure (Legge n. 125 del 24 luglio del 2008), rende operative squadre dell’esercito italiano che offrono presidio strategico di aree o eventi critici. Nello specifico, strade sicure, nasce per presidiare luoghi sensibili e siti UNESCO, in ottica di rischio terrorismo, disordini sociali e specifiche esigenze di sicurezza. Per semplificare: stazioni e metro delle grandi città, G7, G20, Expo, Giubileo, terra dei fuochi, terremoti e alluvioni'', spiega nella nota il candidato sindaco civico.

''Lecce gode, dati del Ministero, di un moderato livello di sicurezza, a tal punto che i principali reati sono “incendi”, “furto di auto”, “furto con strappo” ed “estorsione”, e non presenta luoghi significativamente a rischio. Perciò il Prefetto probabilmente, in accordo con il Ministero, dirà che non c’è bisogno di un bazooka per far fuori una mosca. In definitiva il Sindaco, dopo aver ignorato per 7 anni alcune criticità, non ne prende atto con moderazione e responsabilità ma, per scopi e nei tempi propagandistici, rilancia una misura sproporzionata''.

Siculella chiude proponendo: ''Ridare vita ai luoghi di aggregazione come la Villa Comunale o il Parco di Belloluogo dove, partendo dal servizio bar, biblioteca, sale eventi, si può rilanciare la funzione sociale e quindi strappare al degrado le zone in questione, concentrare alcune risorse in aree delicate, con pattugliamento costante, intervenire sui pali dell’illuminazione pubblica per agire sulla dispersione della luminosità di aree spesso buie che facilitano l’esecuzione di reati ed aumenta il senso di insicurezza. Proposte fattive, non propaganda''.


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