Cronaca 

La Polizia Locale precisa: «Nessun riconoscimento facciale, col Garante solo un equivoco»

La tecnologia che sarà effettivamente applicata non prevede il riconoscimento dei tratti del viso

«Nessuna telecamera con  riconoscimento facciale, con il Garante solo un equivoco che chiariremo nelle sedi opportune».

Il Comando di Polizia Locale di Lecce chiarisce che il progetto sul quale il Garante per la Privacy ha annunciato di voler avviare un'istruttoria è solo la primissima versione del progetto di sicurezza urbana finanziato dal ministero: «Nella fase di installazione delle nuove telecamere di videosorveglianza per la tutela della sicurezza urbana, il Comando di Polizia Locale, acquisito il parere del DPO del Comune di Lecce, ha in verità optato per una tecnologia che, benché all’avanguardia, non prevede il cosiddetto riconoscimento facciale. Infatti, non è ancora disponibile una idonea previsione normativa che consenta la raccolta di dati biometrici, funzionale in particolare all’identificazione dei soggetti interessati da specifiche esigenze investigative».

Più precisamente «Attraverso la tecnologia di visione artificiale si potranno mettere in campo azioni importanti di prevenzione: attraverso avanzati algoritmi, i sistemi di video-analisi saranno in grado di creare automaticamente una descrizione di quello che accade nel video, generando report o eventi di allarme in caso di comportamenti sospetti, “inattesi” o scorretti, andando a rilevare in maniera automatica l’individuazione di particolari situazioni come conteggio e stima della densità delle persone, situazioni di panico, rileva- mento di incendi o di soggetti a terra, vagabondaggio o accesso ad aree non consentite».

Nei prossimi giorni il Comando ha annunciato una conferenza stampa in cui illustrerà tutti i dettagli del progetto.


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