Cronaca Lecce 

Sindacato della polizia penitenziaria sul carcere minorile: "Sprechi intollerabili"

"Difendere ciò che è difficilmente indifendibile, specialmente nel momento economico che vive la nostra nazione, non è tollerabile". Sono le parole del segretario nazion...

"Difendere ciò che è difficilmente indifendibile, specialmente nel momento economico che vive la nostra nazione, non è tollerabile". Sono le parole del segretario nazionale del Sappe, sindacato autonomo di polizia penitenziaria, Federico Pilagatti rivolte al capo dipartimento dell’amministrazione penitenziaria minorile Caterina Chinnici. La polemica nasce dai servizi della trasmissione televisiva “Striscia la notizia” sugli sprechi di uomini e mezzi del carcere minorile di Lecce chiuso da 5 anni ma con ben 29 persone che ogni giorno timbrano il cartellino. "Sia chiaro - ha dichiarato Pilagatti - la colpa non può  essere addossata ai lavoratori, ma a chi prendendo centinaia di migliaia di euro all’anno non ha fatto nulla affinché lo spreco si perpetrasse nel tempo. In primo luogo la dottoressa Chinnici giustifica il tutto con una piena attività di custodia  dei minori  del centro di prima accoglienza , rimasto sempre funzionante  e con il servizio di traduzione per accompagnare i minori. Solo che il Capo del Dipartimento dimentica di dare i numeri di tale attività che per tutto il 2012 è riconducibile a non più di una decina di ragazzi che sono transitati dal C.P.A di Lecce, e che hanno sostato nella struttura per non più di 48 ore. Così con  una situazione penitenziaria drammatica, ove a pochi chilometri c’è il carcere di Borgo San Nicola di Lecce con il personale di Polizia Penitenziaria costretto a turni di lavoro massacranti, non possiamo accettare quanto comunicato dal Capo dipartimento della giustizia minorile che liquida come normale, una situazione che solo in Italia è possibile tollerare. In tutti questi anni il SAPPE, sindacato autonomo polizia penitenziaria, ha sempre richiesto che il personale di polizia penitenziaria del carcere minorile di Lecce  fosse impiegato presso la Casa Circondariale di Lecce ed all’occorrenza, recarsi presso il carcere minorile in occasione dei rari arrivi di ragazzi che come si diceva prima non sostano, più di 48 ore,mentre per la vigilanza della struttura sarebbe bastato un servizio di vigilanti. Forse misure così semplici ed economiche sono difficilmente comprensibili per chi vive in stanze ovattate ben pagato, senza mai rispondere di nulla, tanto paga pantalone".

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