Salute Sette Lecce Naturopatia e omeopatia: la Pseudoscienza non cura niente In molti si sono convinti che l’omeopatia, la naturopatia e la biodinamica debbano avere la stessa dignità della medicina e qualcuno comincia a inserire le materie in università, m... 06/11/2019 a cura della redazione circa 5 minuti In molti si sono convinti che l’omeopatia, la naturopatia e la biodinamica debbano avere la stessa dignità della medicina e qualcuno comincia a inserire le materie in università, ma bisogna tenere ben chiaro in mente che si tratta di pseudoscienze. Nel 2019 giochiamo ancora a fare gli stregoni, ma l’unica vera risposta ai problemi di salute possono darla solo scienza e medicina. Omeopatia e naturopatia possono avere al massimo un “effetto placebo”, ma, in realtà, sostituirle alla medicina è come decidere di non curarsi: ce lo spiega il presidente di Oncologia Medica, Saverio Cinieri. “È provato che l’omeopatia non serve - spiega il presidente dell’Associazione Italiana Oncologia Medica - Il problema è spiegare la differenza a tutti quanti tra medicina alternativa e complementare, che ancora non è chiara alla popolazione, ai giornalisti e persino a molti medici. Medicina complementare significa affiancare alcune pratiche come lo yoga, l’agopuntura, la riabilitazione, la somministrazione di alcune vitamine e molecole che servono a dare un supporto alla terapia oncologica. Altra cosa è la medicina alternativa alla terapia standard, come l’omeopatia, che è dimostrato che non funziona: lo Stato non la finanzia ed è scientificamente bocciata. Non è medicina! È semplicemente una cosa totalmente inefficace. Anche il mio amico, Roberto Burioni, è indignato per questa inutile attenzione a una falsa terapia. In Toscana hanno inserito un insegnamento sull’omeopatia: è assurdo! Torniamo con i piedi sulla terra e partiamo dalla differenza tra medicina alternativa e complementare. Il mio parere di oncologo è che l’omeopatia, non essendo stata dimostrata scientificamente la sua efficacia, non serva a nulla”. Eppure nel campo della medicina i ciarlatani ci sono sempre stati dai tempi del far west: il problema è che una bufala gonfiata sul web può sostituirsi alla realtà. Gli unici vantaggi che si possono ottenere con le medicine alternative sono quelli di un effetto placebo: convincersi che si sta guarendo, con degli effetti psicologici positivi sull’organismo, che però non possono sconfiggere un cancro che avanza o una febbre molto alta, che potrebbe avere delle complicazioni in determinati soggetti, se non viene somministrato l’antipiretico. Sono ancora una volta, come avviene da secoli, la medicina e la scienza le uniche ancore di salvezza per l’umanità. QUANDO LE PSEUDOSCIENZE VENGONO ELEVATE A RANGO DI SCIENZA Anche nel Salento sono fioccati i corsi di naturopatia, omeopatia e varie altre pratiche. Nel caso della naturopatia parliamo di un insieme di pratiche alternative alla medicina i cui fondamenti teorici nascono negli USA. L’obiettivo del naturopata è “la stimolazione della capacità innata di autoguarigione o di ritorno all'equilibrio del corpo umano, denominata omeostasi, attraverso l'uso di tecniche e di rimedi di diversa natura, oppure attraverso l'adozione di stili di vita sani e in armonia con i ‘ritmi naturali’”. Sicuramente un ritmo di vita sano e un’alimentazione “pulita” sono regole di base nella prevenzione di tante malattie, che la medicina e la scienza accolgono a braccia aperte. Ma pensare di curare un tumore, diverse patologie o gravi disabilità con la naturopatia, evitando la medicina, come fanno molti soggetti anche in Italia, è puro delirio. La medicina scientifica ha dimostrato che la naturopatia non può sostituire terapie e farmaci perché non è stata dimostrata alcuna fondatezza scientifica di queste convinzioni. È stato invece dimostrato che i presunti risultati clinici non reggono mai alla verifica clinica in studi controllati. I “santoni” che promuovono questo tipo di rimedi in sostituzione delle medicine fanno leva sulla credulità ingenua, sulla mancanza di vere conoscenze tecniche di determinati argomenti, oppure sulla voglia di un mondo magico e alternativo per sfuggire a tutti i mali imposti dalla società. Per molti si tratta dell’effetto Dunning-Kruger, di cui abbiamo già parlato in questa rubrica con il professor Luigi Corvaglia: una distorsione cognitiva che spinge alcuni soggetti a sopravvalutarsi e a ritenere che le medicine prescritte siano inutili rispetto a cure alternative propinate da alcuni santoni di passaggio. Lo stesso discorso è necessario per l’omeopatia, parola di origine greca che include ?μοιος, òmoios, ‘simile’ e π?θος, pàthos, ‘sofferenza’, medicina alternativa inventata da un medico tedesco (Samuel Hahneman nel XIX secolo). Ma il principio di “similitudine” col farmaco esaltato dagli omeopati non ha un fondamento scientifico. La teoria degli omeopati è basata sulla convinzione che “il rimedio appropriato per una determinata malattia sarebbe dato da quella sostanza (principio omeopatico da somministrare in maniera diluita) che, in una persona sana, induce sintomi simili a quelli osservati nella persona malata”. L’omeopatia, in realtà, è considerata una pseudoscienza per l’inefficacia dimostrata sul piano clinico-terapeutico (a parte un possibile effetto placebo). Bisogna aggiungere che l’omeopatia non è compatibile con le nuove conoscenze chimiche. Per sdrammatizzare utilizzando un termine ironico ed efficace: l’omeopatia è una “supercazzola” della medicina, un non sense come quelli che utilizzava il protagonista del capolavoro di Monicelli, “Amici miei”, per fare gli scherzi. LA STAMPA LANCIA L’ALLARME: LE UNIVERSITÀ APRONO LE PORTE ALLE PSEUDOSCIENZE Nella rubrica “Tutto Scienze” della Stampa si afferma che c’è del marcio nelle università italiane, perché si è dato un pericolosissimo via libera agli insegnamenti delle pseudoscienze, con corsi di omeopatia, biodinamica, agopuntura, medicina tradizionale cinese e tanto altro. Questo, per i più critici, ha il sapore di una deriva antiscientifica “sempre più spesso motivata da finanziamenti alle università da parte di enti locali o nazionali che intendono assecondare credenze che hanno portato voti o da politici o da docenti collegati a imprese che commerciano prodotti presentati” come un toccasana. È venuto il tempo di aprire gli occhi! Le università sono luoghi sacri di cultura e di scienza: non possiamo trasformarli in luoghi per apprendisti stregoni. Gaetano Gorgoni
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