Salute Sette Lecce Tracheite e faringolaringite da reflusso: distinguerle per intervenire La stagione più fredda dell’anno ci espone a infiammazioni che compromettono pesantemente la qualità della nostra vita. Bisogna saper distinguere quando la colpa è dello sto... 09/03/2019 a cura della redazione circa 5 minuti La stagione più fredda dell’anno ci espone a infiammazioni che compromettono pesantemente la qualità della nostra vita. Bisogna saper distinguere quando la colpa è dello stomaco: spesso è il reflusso gastroesofageo il vero responsabile di questi problemi, quindi, la cura è totalmente diversa. L’otorinolaringoiatra Leonardo Citraro ci ha dato i consigli giusti per affrontare queste patologie. Nei periodi invernali e nei cambi di stagione il disturbo delle vie aeree inferiori chiamato tracheite affligge tantissimi italiani (il 15% della popolazione): i motivi sono tanti, ma spesso il problema si scatena a causa di un’infezione virale o batterica a carico della trachea (una struttura di forma tubolare che collega la laringe ai bronchi e che ha la funzione di convogliare l’area dalle vie aeree superiori ai bronchi e quindi ai polmoni). L’interno di questo organo è rivestito da una mucosa ciliata che favorisce e filtra la respirazione: la tracheite non è altro che l’irritazione di questa mucosa dovuta ai più vari agenti esterni. Tosse e febbre sono alcune conseguenze della tracheite, ma a volte, quando non ci si cura bene, si possono sviluppare delle bronchiti. In genere, la diagnosi è semplice: raramente viene cercato il microorganismo che ha causato l’infezione. In questi casi antinfiammatori e anticolinergici sono i medicinali più frequenti: si ricorre all’antibiotico solo quando l’origine del disturbo è batterica. L’irritazione del tratto che interessa la faringe fino alla trachea spesso può essere causata dal reflusso gastroesofageo, ma anche da sostanze irritanti e inquinanti: in questi casi la terapia è molto diversa. La cura farmacologica è spesso imprescindibile, anche se bere molta acqua, assumere miele, utilizzare qualche “rimedio della nonna” e alimentarsi con cibi leggeri può aiutare. INFIAMMAZIONE DA REFLUSSO Quando il problema delle irritazioni dipende da un cattiva tenuta del cardias, la valvola, posta sotto il diaframma, che ha il compito di impedire la risalita dei succhi gastrici dallo stomaco all’esofago, certi medicinali che di solito prendiamo contro le infiammazioni possono solo complicare le cose. Ecco perché una corretta diagnosi è fondamentale. La continua tosse secca associata a faringolaringite è spesso dovuta a problemi che riguardano lo stomaco, ma il reflusso non si risolve senza cambiare lo stile di vita. Oltre ai farmaci per proteggere lo stomaco diventa indispensabile una dieta senza cibi grassi o piccanti, senza bevande gassate e alcol. Certi farmaci, tra l’altro, come gli antinfiammatori, nel caso di problemi di stomaco, possono peggiorare la situazione. Raucedine, bruciore di stomaco, irritazione, nausea, tosse, respiro sibilante ed erosione dello smalto dei denti sono alcuni dei problemi scatenati dall’acido che risale dallo stomaco infiammando diversi tratti dell’organismo. Dunque, ancora una volta bisogna ricordare che le cure “fai da te” peggiorano le cose e che una terapia dev’essere preceduta da una diagnosi puntuale e precisa. La superficialità, anche quella di qualche medico di base che prescrive medicine al telefono facendosi raccontare i disturbi del paziente, è dannosa per le casse del sistema sanitario, ma soprattutto per la salute dell’assistito. Le infiammazioni hanno sempre una radice precisa: bisogna partire da lì. Oggi abbiamo intervistato un esperto: un giovane e capace medico ospedaliero con un’importante esperienza sull’argomento. INTERVISTA AL DOTTOR LEONARDO CITRARO, SPECIALISTA IN OTORINOLARINGOIATRIA DELL’OSPEDALE DI GALLIPOLI Dottore, molto spesso prendiamo antinfiammatori e vari medicinali autonomamente per curare un’infiammazione, senza capire che il problema può derivare dallo stomaco. Le capitano spesso casi simili? “Certo, è un errore abbastanza comune poiché i sintomi più frequenti, come la tosse secca, la sensazione di muco, il dolore/bruciore che dalla gola si irradia al torace, sono sovrapponibili”. Nei casi di tracheite come si fa la diagnosi e come si ricercano le cause? “Faccio una piccola precisazione, se ci riferiamo a problematiche collegate al reflusso gastroesofageo, più che di tracheite è più corretto parlare di faringolaringiti. In ogni caso il corretto inquadramento diagnostico si fa con una raccolta anamnestica dettagliata, facendo raccontare al paziente tutti i sintomi, i tempi e le modalità di insorgenza; a questo si aggiunge per quanto riguarda l’otorino un attento esame obiettivo di tutte le vie aerodigestive superiori che non può prescindere dall’esame endoscopico con fibre ottiche”. Questo tipo di infiammazioni possono avere più di una causa (influenza e reflusso)? “Come tutte le infiammazioni delle vie aeree possono avere origine infettiva (virale o batterica) o, come nel caso del reflusso, da irritazione chimica, senza dimenticare inoltre il ruolo del tabagismo”. Come si cura una tracheite dovuta a un “colpo di freddo” o a influenza? Quali sono i medicinali più efficaci? “Nelle flogosi a genesi infettiva in fase iniziale è sufficiente una terapia sintomatica con antinfiammatori e se necessario sedativi per la tosse; può essere utile anche l’inalazione aerosolica di cortisteroidi associato a mucolitici. Ovviamente nel caso di reflusso gastroesofageo, la terapia è mirata a questa problematica”. Quando è necessario l’antibiotico e quando il cortisone nei casi di infiammazione della trachea? “L’antibiotico e il cortisone per via orale vanno invece utilizzati in presenza di secrezioni purulente e stati infiammatori importanti e persistenti. È scontato sottolineare che prima di iniziare tale terapia è necessario un consulto con il medico curante o con lo specialista di fiducia”. I rimedi naturali funzionano con la tracheite? Latte col miele, sciroppo naturale al miele e altro possono consentire di sconfiggere la malattia senza ricorrere ai medicinali? “Nelle forme virali lievi, in genere autolimitanti, i rimedi naturali (o della nonna) potrebbero essere di aiuto nella gestione iniziale dei sintomi: consiglio però di sentire sempre il parere del proprio medico curante che valuterà l’importanza del caso”. Cosa ne pensa della medicina omeopatica: in alcuni casi può funzionare? “Personalmente non sono un fan della terapia omeopatica, ricordando che non esistono evidenze scientifiche che ne provino l’efficacia. Ci sono colleghi che la usano, purché questi medici non neghino ai loro pazienti le terapia di comprovata efficacia”. Come si previene la tracheite? Servono a qualcosa le cure per rinforzare le difese immunitarie? “Nella prevenzione di queste infiammazioni valgono le classiche raccomandazioni e cautele, come evitare sbalzi termici, usare abbigliamento adeguato alle temperature e altre accortezze. Gli immunostimolanti o immunomodulatori, sempre su indicazione del medico, possono essere consigliati nei pazienti che riferiscono recidive frequenti. Inoltre, nei soggetti più deboli e nelle categorie più esposte consiglio di eseguire per tempo la vaccinazione antinfluenzale”. Gaetano Gorgoni
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