Cronaca Lecce 

Alloggio popolare assegnato dopo nove anni, Arca Sud: "Necessario aiuto delle istituzioni"

La vicenda è arrivata in Cassazione e si è conclusa con una condanna per l'ente.  Arca Sud Salento, ex Iacp, interviene in merito alla vicenda della mancata assegnazione della casa...

La vicenda è arrivata in Cassazione e si è conclusa con una condanna per l'ente.  Arca Sud Salento, ex Iacp, interviene in merito alla vicenda della mancata assegnazione della casa ad un'anziana leccese conclusa con una condanna al risarcimento danni da 50mila euro. La vittima, una 86enne, ha dovuto attendere nove anni prima di poter entrare in possesso dell'alloggio che le era stato assegnato e che era stato occupato abusivamente ed ha chiesto ed ottenuto che le venisse riconosciuto il rimborso delle cifre sborsate per affittare un'altra casa. “L'ex Iacp chiese nel lontano 2004 al Comune di Lecce di individuare sulla base della graduatoria vigente l'assegnatario dell'alloggio, il provvedimento di assegnazione venne emesso solo dopo otto mesi, tempo in cui l'alloggio venne occupato abusivamente da un nucleo familiare con due bambini – scrive il direttore generale Sandra Zappatore. “E' utile precisare che la famiglia occupante, dinanzi all'azione di sgombero intrapresa dallo Iacp presentò opposizione chiedendo al giudice civile di applicare l'assegnazione in sanatoria sulla base di una legge regionale del 2005 – si legge nella nota di Arca Sud - la forte opposizione degli abusivi dilatò i tempi e si concluse vittoriosamente per l'ex Iacp senza che mai l'ente avesse preso le difese degli occupanti, anzi difendendo il diritto dell'assegnataria privata della casa popolare che attendeva da anni. Nel frattempo la vicenda fu portata alla ribalta delle cronache dalla famiglia di sfrattati che si rivolse a testate locali e ad un'associazione di consumatori: nel 2015 vi fu un interrogazione del M5S al Senato al quale seguì un servizio di Rai Uno. Intanto l'assegnataria rifiutò alloggi alternativi proposti da Iacp”. “E' evidente che la materia è complessa ma su una cosa è necessario convergere: le occupazioni abusive sono un reato che provoca danni sociali per i soggetti in regola ed economici all'ente pubblico proprietario degli immobili – continua la nota - nel mentre bisogna comunque assicurare un tetto alle tante famiglie in difficoltà intervenendo con norme chiare e procedure celeri che agevolerebbero la certezza del diritto. E' necessaria una convergenza istituzionale tra tutti gli attori chiamati a dare risposte alle nuove emergenze abitative, così come è doveroso ripristinare la legalità, innanzitutto prevenendo le occupazioni abusive con protocolli di legalità e buone prassi amministrative. Il danno come dimostra la sentenza della Cassazione ricade sempre e comunque sugli enti proprietari e sui tanti inquilini in regola, i quali assistono impotenti alla sospensione anche dell'acqua e dell'energia elettrica per colpa dei morosi e degli abusivi che non pagano i servizi comuni alle autogestioni. Il nuovo Amministratore Unico, l'avvocato Alberto Chiriacò, ha voluto sin da subito comprendere la complessa situazione per aggredire, unitamente e sinergicamente con le altre Istituzioni, i problemi che investono un numero rilevante di cittadini (mediamente 40mila persone) nella consapevolezza dell'impossibilità per Arca Sud di farsi carico autonomamente del peso sociale di un'intera provincia”.

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