In piazza i disoccupati delle Twin Towers: "Vittime di un sistema inquisitorio"

Manifestazione in piazzetta Castromediano dei lavoratori del bar "Twin Towers": "Istituzioni indifferenti alla nostra vertenza". "Una situazione kafkiana. Una burocrazia che mette in ginocchio 16 persone e le loro famiglie". La vicenda del bar "Twin towers" è un simbolo. "Il simbolo" spiega il titolare Paolo Spalluto "di una giustizia che non tiene conto delle immediate ripercussioni sui lavoratori".  Scendono in piazza i dipendenti ed il titolare del Bar "Twin Towers", storico locale di viale Japigia a Lecce. Con tanto di striscioni, stamattina hanno inscenato una protesta in piazzetta Castromediano per accendere un faro sulla loro vicenda. Un sequestro preventivo della struttura ha costretto difatti alla chiusura il bar e adesso in 16 sono senza lavoro e in grave difficoltà. La storia delle "Twin Towers", apparentemente banale,  prende il via lo scorso 25 febbraio quando, con un provvedimento di sequestro preventivo, i vigili urbani della sezione Edilizia e Ambiente, eseguendo un decreto disposto dal giudice per le indagini preliminari, appongono i sigilli a parte della struttura. L'ipotesi di reato è "abusivismo", o meglio, edificazione in mancanza di relative autorizzazioni. Una vicenda che il titolare conosce bene perché già vissuta nel 2011 quando, con lo stesso provvedimento, finì davanti ad un giudice per vedersi poi assolvere solo dopo, però, aver già dovuto smantellare tutti i gazebo. Una pagina archiviata, con danni economici relativi,  fino allo scorso 25 febbraio, quando un altro provvedimento ha imposto un nuovo sequestro preventivo. Stessa scena, stessa storia: nuovi sigilli, locale tutto nastrato, praticamente inagibile. "Una situazione che di fatto rendeva impossibile lavorare" racconta Paolo Spalluto " e che inoltre metteva a repentaglio l'incolumità dei clienti e rendeva impossibile l'accesso ai disabili". Esasperato, il 2 marzo il titolare ha così deciso di chiudere, preda di una nuova vicenda giudiziaria e di una burocrazia "cieca ai bisogni reali delle persone". "Non discuto nel merito il provvedimento, di cui aspetto gli sviluppi, di certo però questa storia è alquanto complessa. Noi ci eravamo autodenunciati inoltrando le pratiche di sanatoria, nel contempo nominando un tecnico perchè accogliesse tutte le eccezioni degli uffici tecnici, pronti dunque a modificare quanto nelle strutture non andava bene. Ed invece niente. Siamo stati messi in ginocchio da un provvedimento che di fatto è già una condanna. Indipendentemente dall'esito del procedimento giudiziario". "Siamo 15 dipendenti, tra i 20 e i 45 anni" racconta una giovane lavoratrice. "Siamo senza lavoro da quasi un mese, con figli piccoli a carico e con famiglie alle spalle. Cosa dovremmo fare adesso? I tempi della burocrazia sono biblici e nel frattempo come sopravviviamo? Veniamo tutti da fuori Lecce e dobbiamo anche mantenere affitti, oneri fissi. Siamo davvero in emergenza". Nel frattempo i lavoratori non stanno certo fermi. Oltre alle proteste, hanno lanciato anche una campagna sui social. Sotto l'hashtag salviamoletwin accolgono la solidarietà dei cittadini. "Siamo aperti a qualunque proposta, critica e commento" spiega ancora il titolare "il nostro obiettivo è sollecitare la sensibilità di tutti".  mp