Cronaca Acquarica del C. 

Caso Ivan Ciullo, sostituito il PM ''incompatibile''

Un nuovo magistrato prenderà in mano il caso del 34enne trovato impiccato ad un ulivo nelle campagne di Acquarica del Capo nel giugno del 2015.

Non sarà il PM Maria Vallefuoco a decidere se proseguire le indagini o chiedere l’archiviazione; un nuovo magistrato prenderà in mano il caso di Ivan Ciullo, il 34enne trovato impiccato ad un albero di ulivo nella campagna di Acquarica del Capo all'alba del 22 giugno 2015.

Lo scorso 6 marzo gli avvocati Paolo Maci e Gianluca Tarantino - difensori della famiglia di Ivan Ciullo - avevano avanzato al Procuratore capo di Lecce una richiesta di sostituzione del pubblico ministero Maria Vallefuoco in virtù del fatto che la stessa risulta parte offesa in un procedimento penale in cui sono imputati i genitori di Ivan - Rita Bortone e Sergio Martella - accusati di averla aggredita nel suo ufficio nel settembre 2019.

''I fatti per i quali siamo stati denunciati da chi avrebbe dovuto darci risposte sulle cause della morte di nostro figlio – ha dichiarato mamma Rita – risalgono al 2019. Erano già quattro anni che chiedevamo di essere ascoltati dalla Procura, ma ci avevano sempre ignorati. Ci trovavamo in Tribunale, ci hanno sbattuto l’ennesima porta in faccia e io ho forse alzato la voce, ma non contro di lei, ho gridato la mia disperazione, il nostro strazio. Solo dopo abbiamo saputo che ci aveva denunciati. Siamo rimasti allibiti. Oltre al danno, la beffa! Ma lei non avrebbe dovuto e potuto continuare ad essere titolare del fascicolo fino ad ora! In questi tre anni e mezzo dov’è finita la necessaria imparzialità del giudice?''

Il magistrato avrebbe dovuto astenersi già da tempo per incompatibilità personale. Ma solo in seguito alla richiesta di sostituzione la PM ha deciso di astenersi e il procuratore ha comunicato l’assegnazione del procedimento a un altro magistrato, il terzo, che dovrà occuparsi del caso.

Il nuovo PM avrà il compito di presentate le proprie deduzioni sulle risultanze dell’incidente probatorio svoltosi a febbraio, che pure non ha fornito risposte certe ai quesiti posti dal GIP Mario Tosi sui tempi, i mezzi e le cause della morte di Ivan Ciullo. La super-perizia ha evidenziato, anzi, l’impossibilità di dare risposte certe a causa del fatto che non sono state svolte indagini nell’immediatezza del ritrovamento del corpo del ragazzo, né successivamente.


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