Cronaca Copertino 

Ufo a Copertino?

L’avvistamento di un presunto Ufo nei cieli di Copertino lo scorso 15 aprile ha fatto il giro del Web ed è solo l’ultima segnalazione in ordine di tempo di “oggetti volanti&rd...

L’avvistamento di un presunto Ufo nei cieli di Copertino lo scorso 15 aprile ha fatto il giro del Web ed è solo l’ultima segnalazione in ordine di tempo di “oggetti volanti” nel Salento, spesso rivelatisi infondati. Ma, come sosteneva Margherita Hack, “credere agli extra-terrestri è da ingenui, come è da ingenui non crederci”    Nell’Universo esistono miliardi di galassie ognuna a sua volta con miliardi di stelle e di pianeti. Da ciò, come insegna Margherita Hack, ne consegue l’equazione che le possibilità che possano esistere forme di vita extraterrestre sono anch’esse nell’ordine di qualche miliardo. Passi da gigante per l’esplorazione dello spazio sono stati compiuti negli ultimi tempi grazie all’Harps (High Accuracy Radial Velocity Planet Searcher) che come un vero e proprio “cacciatore di pianeti” scruta a 360 gradi il tetto di stelle che sovrasta il nostro pianeta. L’Harps è piazzato su un telescopio da 3,6 metri di diametro e nel suo “girovagare” nell’universo ha studiato le più comuni stelle del nostro sistema solare, le nane rosse, presenti in circa l’80% tra tutti gli astri. Come sottolineano dall’associazione astronomica San Lorenzo di Casarano, “circa il 40% di tutte le nane rosse ha anche un pianeta simile alla Terra in orbita nella cosiddetta zona abitabile”, ossia nella zona in cui esistono le condizioni perché l'acqua possa essere allo stato liquido. E dunque che ci possano  essere altre forme di vita.  Il Salento, terra d’approdo e di passaggio, sembrerebbe non essere immune da certune “visite particolari”. Lo testimonia la letteratura in materia che in queste pagine abbiamo riportato per ampi stralci, a cominciare partendo dall’ultimo caso che la cronaca ci consegna: il presunto avvistamento, lo scorso 15 aprile, alle 18.15, a Copertino di un oggetto non identificato che far bella mostra di sé accanto al campanile della Basilica di Santa Maria.  Un cinquantenne del posto, approfittando della bella giornata, stava fotografando il campanile della basilica, quando in una delle inquadrature è comparso uno strano oggetto a forma di fungo. Il fotoamatore ha dichiarato ai carabinieri che l’oggetto era a circa mille metri dal suolo, si muoveva orizzontalmente a grande velocità, e all’improvviso è sparito. Al momento dell’avvistamento le condizioni meteorologiche erano buone, con tempo sereno e nubi rade. L’oggetto era simile ad un velivolo di grosse dimensioni, a forma di fungo con una cupola circolare nella parte superiore ed un gambo appuntito nella parte inferiore, ed emetteva né luce né rumore. L'uomo da li a poco l’uomo si è recato presso la locale stazione dei Carabinieri e ha raccontato l'accaduto.  Dalle prime verifiche effettuate, non è stato possibile rintracciare in alcun modo il presunto oggetto volante. Intanto gli uomini dell’Arma hanno informato l’Aeronautica Militare che, dopo aver effettuato tutti i dovuti accertamenti, non ha confermato in alcun modo la presenza nei cieli salentini di oggetti volanti non identificati o Ufo.    Quando Salento fa rima con avvistamento   Non ci si meraviglia del fatto che il Salento attiri turisti da tutto il pianeta. Ma quando a visitare il tacco d’Italia sono “residenti” di altri pianeti, lo stupore è d’obbligo. L’ultimo caso è quello di Copertino. Lo scorso 15 aprile un cinquantenne del posto fotografa un oggetto che “passeggia” nel cielo ad un altezza di circa mille metri. L’uomo segnala l’episodio alla locale stazione dei Carabinieri. Il “pericolo extraterrestre” ora sembra rientrato, visto che con ogni probabilità si trattava di un simpatico volatile. Ma l’episodio, accaduto proprio nella città del “Santo che vola”, riapre il dibattito.  Il dottor Mauro Panzera (nella foto), coordinatore regionale del Centro Ufologico Nazionale e autore di diversi volumi sull’argomento, ci spiega: “La globalizzazione dell’informazione ha portato luci e ombre anche in questo campo. Da un lato i nuovi media favoriscono l’immediatezza dei flussi informativi, dall’altro succede che chiunque può realizzare pessimi prodotti. Basti pensare alla facilità con cui si pubblicano foto e filmati in tempo reale”. Anche sugli avvistamenti Panzera è chiaro: “Non sempre foto e filmati sono sinonimo di certificazione. Preferisco un semplice resoconto testimoniale, anche senza foto, piuttosto che testimonianze lacunose corredate da immagini fotografiche”.  Ricordiamo un po’ il viavai di strane presenze nel territorio salentino dal dopoguerra ad oggi. È il 17 aprile 1950: a Taviano alcuni ferrovieri notano oggetti luminosi provenienti dall’Isola di Sant’Andrea. Due anni più tardi medesimi avvistamenti a Gallipoli, Racale e Caprarica. Dall’elenco non manca il capoluogo. Sempre nel 1952, in piazza Sant’Oronzo viene osservato uno strano oggetto viaggiare a 600 metri d’altezza lasciandosi dietro una scia di colore rosso. Qualche anno più tardi (1956) un cittadino leccese segnala la presenza di una specie di sigaro volante seguito da una scia colorata. E ancora, qualcuno giura di aver intravisto cerchi infuocati a Seclì (1964) e oggetti volanti a forma di piatto a Santa Maria al Bagno (1973).  Proprio negli anni ‘70 spuntano segnalazioni un po’ ovunque in Italia, tanto che il presidente del Consiglio Giulio Andreotti designa l’Aeronautica Militare quale organismo deputato a verificare le segnalazioni. Ma l’ondata di avvistamenti in Salento prosegue. Oggetti conici muniti di antenne vengono visti ad Ugento (1978) e un cacciatore di Collepasso afferma di essere stato seguito per 3 chilometri da un oggetto luminoso. Nello stesso anno, a Lizzanello, ad avvistare qualcosa è addirittura una pattuglia di carabinieri.  Veniamo agli ultimi decenni: oggetti rotondi e luminosi a Spongano (1995) e lame di luce a diecimila metri d’altezza sul cielo di Martano (1996). A Calimera vengono notati strani oggetti verdi e a Novoli scie luminose multicolore (2003), a Torre Lapillo oggetti che si rimpiccioliscono fino a diventare un puntino (2006).  Se gli chiedete quali conclusioni trarre da questi episodi, Panzera non ha dubbi: “Gli ufologi seri distinguono il rumore dal segnale. Prendiamo le distanze da letture mistiche, religiose e non scientifiche. Ma diciamo no allo scetticismo per partito preso. Esistono fenomeni non spiegabili e per i quali non esistono giustificazioni. Noi ci concentriamo sullo studio di tali fenomeni”.   Stefano Manca    (fonte: Belpaese)

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