Casarano 

Aumenta la Tarsu. O forse no

Il dirigente del settore finanziario ha ritirato il parere di “regolarità tecnica”; altrettanto ha fatto il collegio dei revisori dei conti che si è riservato di rivedere il ...

Il dirigente del settore finanziario ha ritirato il parere di “regolarità tecnica”; altrettanto ha fatto il collegio dei revisori dei conti che si è riservato di rivedere il proprio precedente parere   C’è un piccolo spiraglio per il quale i cittadini di Casarano dal prossimo 1° gennaio non vedano aumentare del 56% la tassa per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani. In merito alla delibera del 19 agosto scorso con la quale il commissario ad acta -procedendo ad una variazione del bilancio 2009 e del bilancio pluriennale 2010/2011- individuava nell’aumento della tariffa la soluzione del “problema” Monteco, il dirigente del settore finanziario ha infatti ritirato nei giorni scorsi il parere di “regolarità” tecnica sulla procedura, ed altrettanto ha fatto il collegio dei revisori dei conti che si è invece riservato di rivedere il proprio precedente parere. E così a poco meno di mezzo mese dalla scadenza del termine ultimo per “onorare” quanto richiesto dalla Monteco (2 milioni e mezzo di euro per pregressi debiti da versare all’azienda entro il 30 settembre) la questione ritorna punto e a capo. La determina di annullamento del dirigente del Comune Fedele Coluccia è stata assunta in “autotutela”, e motiva il “parere sfavorevole” alla proposta di delibera che il commissario ad acta incaricato dal Tribunale Amministrativo Regionale di Lecce aveva predisposto lo scorso 15 settembre per la presa d’atto della cessione del credito. Ovvero l’unica strada percorribile individuata per reperire le somme necessarie al pagamento dei crediti vantati della stessa azienda che in regime di appalto dal 1998 al 2006 ha svolto in città il servizio della raccolta dei rifiuti solidi urbani. L’ufficio finanziario del Comune non entra nel merito dell’aumento della Tarsu ma solo nella regolarità tecnica della copertura finanziaria, facendo perdere di conseguenza di efficacia la stessa delibera commissariale. Nella disposizione del dirigente si legge che “a seguito di una rilettura” degli atti licenziati dal commissario Giovanni Papadia è emersa la “non evidenza delle modalità con le quali sono state conteggiate le somme riconosciute come sorte capitale   delle modalità con cui si è costruito il conteggio degli interessi”. I cittadini per ora tirano un sospiro di sollievo, ma la vicenda è destinata a far registrare ancora altri colpi di scena.   Daniele Greco

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