Cronaca Lecce Pestano e tentano di affogare venditore ambulante: follia in spiaggia nell'assoluta indifferenza Due leccesi, Mirko Castelluzzo e Federico Ferri, sono stati arrestati con l’accusa di tentato omicidio ai danni di un 17enne straniero: dopo avergli sottratto il borsello e gli occhiali, lo avre... 27/07/2015 a cura della redazione circa 2 minuti Due leccesi, Mirko Castelluzzo e Federico Ferri, sono stati arrestati con l’accusa di tentato omicidio ai danni di un 17enne straniero: dopo avergli sottratto il borsello e gli occhiali, lo avrebbero aggredito, picchiato e tentato di affogare. Un pomeriggio di ordinaria follia quello che si è consumato ieri al lido Cambusa di Torre Chianca, dove un giovane venditore ambulato, un 17enne originario della Guinea Bissau, è stato pestato a sangue, derubato, e ha rischiato di essere affogato in mare da due uomini leccesi, nella connivenza dei bagnanti presenti, che hanno osservato la scena, senza intervenire. I due arrestati sono Mirko Castelluzzo, 36enne sorvegliato speciale con obbligo di soggiorno, e Federico Ferri, 25enne, entrambi già noti alle forze dell’ordine. L'intervento della polizia è stato richiesto dal giovane venditore, che ha un regolare permesso di soggiorno. Una volta arrivati sul posto, gli agenti hanno trovato il giovane bagnato e visibilmente scosso: hanno, quindi, provato ad ascoltare la sua testimonianza. Terribile il racconto: il 17enne si sarebbe infatti avvicinato a due bagnanti leccesi, che avevano manifestato il desiderio di visionare alcuni occhiali da sole tra gli oggetti in vendita. Ma è qui che sarebbe arrivata la reazione inattesa dei due leccesi: indossati gli occhiali, si sarebbero rifiutati di riconsegnarli al rivenditore, sottraenddo anche denaro in possesso del ragazzo straniero. Quest'ultimo avrebbe vanamente tentato di chiedere inidetro quanto di sua proprietà, ricevendo in cambio calci e pugni: i due leccesi, non contenti, lo avrebbero preso di forza, gettandolo in mare, mettendogli le mani al collo e tentando di affogarlo, mentre sul lido pieno di bagnanti, i presenti osservavano la scena senza muovere un dito. Solo dopo qualcuno, temendo che il 17enne potesse affogare, due uomini si sono avvicinati interrompendo i due aggressori leccesi. Ripresosi, il venditore è riuscito a fuggire e si è rivolto disperato agli ospiti dello stabilimento balneare per chiedere un cellulare con cui chiamare la polizia. Ma anche qui, nessuno è intervenuto se non prima di accorgersi che il ragazzo di colore accusava dei malori: un uomo, quindi, decideva di chiamare il 113. All'arrivo dei volanti, l'ennesima sorpresa con un clima davvero insolito: infatti, i bagnanti intervenivano in sostegno dei due aggressori, tentando di intralciare il lavoro dei poliziotti, che erano costretti a chiamare un'altra pattuglia in aiuto. Ma i presenti continuavano a inveire contro il minore, apostrofandolo, insultandolo ed accusandolo pesantemente. Per preservarlo dall'ambiente e permettergli di raccontare tutto, gli agenti sono stati costretti ad entrare in macchina con il 17enne. Gli agenti, quindi, recuperavano e arrestavano Castelluzzo, ancora presente in spiaggia, che continuava a vantarsi di aver picchiato il giovane straniero. Ferri, invece, con la complicità di alcuni bagnanti, riusciva a dileguarsi, ma intorno alle 22.30, sapendosi tallonato dalle volanti si presentava spontaneamente in Questura. I poliziotti identificavano alcuni facinorosi, uno dei quali aveva rubato degli occhiali e sottratto soldi dal borsello del giovane, insieme a quanti avevano continuato a lanciare insulti razzisti contro il 17enne. Sono stati tutti denunciandoli in stato di libertà. Il giovane veniva condotto in ospedale per le cure mediche: qui, gli venivano riscontrate contusioni alla faccia, al cuoio capelluto, al collo, allo zigomo sinistro e al pene, tutte giudicate guaribili in 15 giorni. Rientrato in possesso del proprio borsello, il ragazzo verifica l’assenza di 40 euro, oltre al danneggiamento del proprio telefonino e di 15 paia di occhiali. I due aggressori leccesi sono stati arrestati con l’accusa di tentato omicidio in concorso.
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