Cronaca Tricase 

Comunità riabilitativa a Tricase, il Tar respinge il ricorso. Risparmiati 8 milioni di euro

Una società privata aveva contestato la decisione del Comune di vietare la creazione di una nuova Crap in sostituzione di una precedente. I giudici hanno stabilito che non c’è stata alcuna violazione

Respinto il ricorso proposto da una società privata che aveva contestato il divieto di realizzare una comunità riabilitativa assistenziale psichiatrica (Crap) da parte del Comune di Tricase. La società aveva richiesto al Comune l’autorizzazione alla realizzazione di una Crap di 14 posti, anche sulla base del presupposto che era già stata realizzata, su un immobile, una Crap precedente, autorizzata e poi trasferita. Il Comune basandosi sul parere regionale sfavorevole, aveva rigettato l’istanza presentata. Il Tar Lecce aderendo alle tesi dell’Asl Lecce, difesa dall’avvocato Sergio Anastasia, del Comune di Tricase, difeso dall’avvocato Francesco G. Romano, e della Regione Puglia, difesa dall’avvocato Paolo Scagliola, ha respinto il ricorso ritenendo che non ci sarebbe stata alcuna disparità di trattamento da parte degli enti e che il fabbisogno residuo di posti letto a livello provinciale sarebbe stato comunque soddisfatto dalle richieste presentate da altri soggetti. Provvedimenti definiti legittimi visto che la società ricorrente non era titolare di una struttura accreditata, dato che l’accreditamento si riferisce all’ente erogatore del servizio e non interessa l’immobile in quanto tale.

«A nulla vale, quindi -sottolinea l’avvocato Romano- che sull’immobile in passato vi fosse una Cooperativa che avesse avuto l’accreditamento istituzionale. Oltre al rigetto della domanda di annullamento, il Tar Lecce ha anche respinto la domanda risarcitoria, per un importo di oltre 8 milioni di euro. In questo modo i giudici hanno messo la parola fine ad un contenzioso che aveva già visto investiti della questione in passato il Tar e il Consiglio di Stato, riconoscendo una volta per tutte la legittimità dell’operato del Comune di Tricase, dell’Asl Lecce e della Regione Puglia, e che fa tirare un sospiro di sollievo alle casse pubbliche».

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