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Alessandra Mureddu presenta ''Azzardo'' a Squinzano, Galatina e San Cassiano

Giovedì 23 e venerdì 24 gennaio, la scrittrice sarà ospite della rassegna “Lettere da Hasard”.

Nell’ambito della seconda edizione della rassegna “Lettere da Hasard” promossa dal Dipartimento Dipendenze Patologiche dell’ASL di Lecce, che si propone di spiegare e prevenire il disturbo da gioco d’azzardo attraverso la letteratura e il cinema, giovedì 23 e venerdì 24 gennaio la scrittrice Alessandra Mureddu presenterà il romanzo “Azzardo” (Einaudi) a Squinzano, Galatina e San Cassiano.

Giovedì 23 gennaio, alle ore 18:30, Alessandra Mureddu aprirà il tour di presentazioni di “Azzardo” a Squinzano, presso la Biblioteca Mediateca “G. Cingolani”, ubicata all’interno di Villa Cleopazzo. Dopo i saluti di Mario Pede (Sindaco di Squinzano), Gianfranco Kayderski (Consigliere comunale delegato alla Sanità) e Antonio Schipa (Direttore di Confesercenti Lecce), interverranno Eleanna Bello (Assessora alla Cultura di Squinzano), Salvatore Della Bona (Direttore del Dipartimento Dipendenze Patologiche dell’ASL di Lecce) e Mario Carparelli (Università del Salento).

Venerdì 24 gennaio, alle ore 10:30, Alessandra Mureddu presenterà “Azzardo” a Galatina, presso il Liceo delle Scienze Umane “Colonna”. Dopo i saluti di Maria Rita Meleleo (Dirigente Scolastica del Liceo “Colonna”) e Alberto Nutricati (Docente di Filosofia e Scienze Umane del Liceo “Colonna”), interverranno Domenico Cuzzola (Responsabile del Ser.D. di Lecce), Mario Carparelli (Università del Salento) e Alessandra Beccarisi (Università degli Studi di Foggia).

Sempre venerdì 24 gennaio, ma alle ore 18:30, Alessandra Mureddu chiuderà la due giorni salentina a San Cassiano, dove presenterà “Azzardo” presso il Palazzo Municipale. Dopo i saluti di Oronzo Lazzari (Sindaco di San Cassiano), interverranno Domenico Cuzzola (Responsabile del Ser.D. di Lecce) e Mario Carparelli (Università del Salento).

La rassegna “Lettere da Hasard” è realizzata da Cricket Productions e Il grillo editore con il patrocinio del Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università del Salento.


IL LIBRO - A 41 anni, nella pienezza della propria vita, una donna decide di salvare il padre, avvocato e giocatore patologico. E salvarlo significa addentrarsi nel mondo delle sale da gioco: un mondo senza finestre in cui non si distingue il giorno dalla notte, e neppure chi vince da chi perde, perché ogni vincita è destinata a finire nella fessura della slot: se ti è andata bene vorrai vincere di più, se stai perdendo continuerai a giocare per rifarti. Così, la figlia che voleva salvare il padre si ritrova a dover salvare se stessa dalla malattia del gioco, che la trascina in un gorgo senza fine. Il conto si svuota, i capelli si imbiancano, il corpo sparisce sotto una larga tunica nera. Le relazioni, gli amici, i colleghi, la famiglia: tutto viene intaccato in nome di questa febbre morbosa. Gli ori di famiglia rubati ai genitori e svenduti nei «Compro oro» per una manciata di contanti da dilapidare in fretta. Se può esserci salvezza, passerà forse dai Dodici Passi del Programma di recupero per i Giocatori Anonimi, ma le ricadute eroderanno ogni volta qualcosa di più profondo. O forse la salvezza s'insinuerà in un sogno o in un piccolo gesto come quello del padre nella pagina finale del libro.


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