Cronaca Soleto 

Continuano i decessi nella “Rsa La Fontanella”: il conto sale a 10 anziani

Intanto il ministero ha deciso di inviare gli ispettori per verificare se sono state rispettate tutte le procedure. Il deputato M5S Donno ha chiesto l’accesso agli atti

Sono ormai dieci gli anziani deceduti nella “Rsa La Fontanella” di Soleto. A perdere la vita un ottantenne, un ex professore, ricoverato da qualche tempo a Galatina, dopo essere risultato positivo Covid-19. L’uomo si era aggravato e le sue condizioni hanno richiesto un trasferimento in ospedale. Intanto il Ministero della Salute vuole vederci chiaro sulle morte per coronavirus nelle strutture residenziali per anziani avvenute in tutta Italia. Per questo, alcuni ispettori seguiranno l’indagine interna cercando risposte anche a Soleto, attraverso le funzioni dei Nas.

A voler vederci chiaro anche il portavoce alla Camera dei deputati Leonardo Donno, il quale oggi ha inoltrato alla Direzione sanitaria della Asl di Lecce, e per conoscenza al Ministero della Salute, una richiesta di accesso agli atti per capire cosa sia successo nella Rsa “La Fontanella” di Soleto dove, dal 20 marzo ad oggi, si contano 86 persone contagiate, tra anziani ospiti e dipendenti, e ben 10 decessi. «Ho chiesto di essere messo al corrente -sottolinea Donno-, in primis, delle verifiche effettuate ancor prima che il Covid si diffondesse nella struttura in questione. Verifiche che, mi preme ricordarlo, l'azienda sanitaria è tenuta a fare, ai fini dell’accertamento del mantenimento del possesso dei requisiti di autorizzazione e funzionamento. Ho chiesto inoltre di conoscere le eventuali segnalazioni pervenute alla Asl da parte del gestore della struttura circa la situazione di emergenza in cui si era venuta a trovare e, di conseguenza, le singole azioni poste in essere dalla direzione generale una volta venuta a conoscenza delle criticità».

«Non da ultimo - conclude il deputato - ho chiesto di valutare l’opportunità di offrire un supporto psicologico a tutti gli ospiti ad oggi assistiti in struttura, che da settimane non possono godere della vicinanza fisica dei propri cari e che sono stati costretti ad affrontare in completa solitudine giorni difficili e perdite importanti, con tutto ciò che ne consegue».

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