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Legittime le stabilizzazioni nella ASL di Lecce

Le stabilizzazioni del personale sanitario prevalgono sullo scorrimento delle graduatorie di concorso. Lo ha stabilito il TAR.

Con una sentenza pubblicata il 28 giugno scorso, il Tar di Lecce (Presidente Dott. Nino Dello Preite, Relatore Dott. Francesco Baiocco) ha affermato il principio secondo cui le procedure di stabilizzazione del personale sanitario precario svolte ai sensi del cosiddetto Decreto Madìa del 2017 e delle successive leggi finanziarie, prevalgono su ogni altro procedimento di assunzione, compreso quello di utilizzazione di graduatorie di concorso ancora valide e utilizzabili nel territorio regionale pugliese.

Con un ricorso proposto agli inizi del corrente anno, alcuni Collaboratori Amministrativi Professionali a tempo determinato, classificati tra gli idonei non vincitori di un concorso pubblico indetto dall’Asl BAT, utilizzabile da altre Asl pugliesi in base ad un accordo intercorso a livello regionale, hanno impugnato gli atti dell’Asl di Lecce relativi alla stabilizzazione di n. 17 unità di personale precario della stessa qualifica, autorizzato dalla Regione Puglia, sostenendo di aver un diritto prioritario all’assegnazione dei relativi posti di organico.

Il Tar adìto, accogliendo le eccezioni difensive sollevate nell’interesse di alcuni controinteressati, difesi dagli avvocati Valeria Pellegrino, Luigi Quinto, Anna Maria Borgia e Grazia Chiarelli, nonché delle amministrazioni intimate (Asl Lecce con l’Avv. Pierandrea Piccinni e la Regione Puglia con l’Avv. Francesco Maria Settanni), dopo aver dichiarato la propria giurisdizione ha respinto il ricorso, affermando che il principio della prevalenza dello scorrimento delle graduatorie in corso di efficacia, se può valere con riferimento all’alternativa rispetto all’indizione di nuove procedure concorsuali (in ragione dell’interesse pubblico al contenimento della spesa), non si applica allorchè l’amministrazione decida di procedere alla stabilizzazione di personale a tempo determinato.

In tale ipotesi infatti, è la legge stessa che riconosce il potere in questione, con la finalità di rafforzare strutturalmente il servizio sanitario nazionale avvalendosi delle esperienze professionali di personale già formato, peraltro senza ulteriore esborso di denaro pubblico, essendo stato il personale interessato già selezionato a monte e assunto con contratti di lavoro precario presso gli Enti del Servizio sanitario.

La decisione del Tar di Lecce – sottolineano gli avvocati Quinto e Pellegrino - assume particolare valore in un momento in cui sono ancora applicabili le procedure di stabilizzazione del personale sanitario introdotte dalle ultime leggi finanziarie e in considerazione delle gravi carenze di organico che si registrano in diversi presidi sanitari facenti capo alle Asl pugliesi.


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