Sanità Lecce 

Cisal Sanità Lecce: ''Il Pronto Soccorso sconosciuto al direttore generale Asl''

Giovanni D’Ambra, Segretario Generale Provinciale della Federazione, invita il direttore Rossi a a risolvere la stabilizzazione automatica di tutto il personale Medico delle Unità Operative di Pronto Soccorso degli ospedali salentini.

''Invece di esprimere solidarietà e vicinanza (a parole e con visita) al personale del Pronto Soccorso del Fazzi (e perché agli altri no?), il direttore generale Asl farebbe bene a risolvere, per prima ed urgente cosa, la stabilizzazione automatica, di tutto il personale Medico delle Unità Operative di Pronto Soccorso degli Ospedali salentini che ha abbondantemente superato i 36 mesi di servizio e che aspetta da anni e anni a vedersi riconosciuto questo diritto''. Ad affermarlo in una nota è Giovanni D’Ambra – Segretario Generale Provinciale Federazione Cisal Sanità Lecce.

''Oltretutto - aggiunge - sancito da una Legge e che lui per primo non rispetta, trincerandosi dietro a triti e ritriti “chiarimenti” e altrettante 'chiarezze espositive' che tutto hanno fuorché il coraggio della risoluzione dei problemi. E questo nonostante sia un avvocato. Il Pronto Soccorso ospedaliero è argomento delicato ed importante. Ma merita di essere trattato con autorevolezza e, soprattutto, competenza. Cosa che purtroppo è sempre mancata alle numerose 'direzioni strategiche' che in tutti questi ultimi decenni si sono solo alternate alla cosiddetta guida dell’azienda sanitaria senza aver mai dato vere risposte di adeguatezza organizzativa e di rispetto della mission a questo unico e delicato settore sanitario''.

D’Ambra afferma poi che: ''La conferma la possiamo ritrovare nell’abbandono decennale dei posti di comando di queste delicate ed importantissime strutture: concorsi per Primario (o come di usa dire ora Direttore) mai effettuati ma tanti incarichi a scavalco o effe-effe a iosa (e guarda caso senza la specifica specializzazione che invece viene richiesta, ma non è dovuta, a coloro che hanno fatto istanza di essere stabilizzati assieme al non riconoscimento della chiamata diretta adducendo solo libere interpretazioni)''.

''Abbiamo invece notato un irriguardoso modo di trattare l’argomento Pronto Soccorso - aggiunge il Segretario Cisal Sanità - e la sua organizzazione (primo fra tutti la mancanza, ad ogni livello, di un numero adeguato e preparato di personale) con invece estemporanee trovate come l’invenzione del “coordinamento pp.ss. aziendali” e del” bad manager” a 20.000 euro/anno ciascuno e ad una sola persona! Per alcuni ormai la parola Pronto Soccorso pare non debba più esistere ma anzi, tutto e solo, deve venir chiamato “servizio emergenza urgenza e 118! Cose da pazzi''.

''Insomma qualcuno, nel 2022, con la scusa di organizzare al meglio ( sehhh) il settore delle maxiemergenze ha voluto mescolare il servizio di emergenza territoriale che si chiama 118 con il  Pronto Soccorso Ospedaliero che invece è tutta un'altra cosa. Ed è stato patatrac. Noi, avendone esperienza diretta e titoli (ricordo al dg, per inciso, che nel 1976 mentre lui completava gli studi della scuola dell’obbligo editavamo le prime nostre Note di Studio sul Pronto Soccorso e nel 1980 come capofila l'Ospedale 'Ferrari' di Casarano, con la guida del Prof. Benegiamo ed il coinvolgimento di tutti i Primari, abbiamo avuto la responsabilità di gestire la parte infermieristica del grandioso evento della visita ad Otranto di San Giovanni Paolo II), in tutti questi decenni abbiamo sempre denunciato queste storture, ma chi doveva decidere ha fatto solo orecchio da mercante. Voi compreso''.

''Ricordiamo ancora ai tanti 'portoghesi' della sanità che in un ospedale, se funziona bene il Pronto Soccorso, funzionerà bene anche tutto l’Ospedale! Parole e vicinanza non bastano più. Il 'rispetto per gli operatori' lo deve dare per prima l’Asl di Lecce. Con atti concreti. E quelli appena accennati sono l’inizio''.


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