Cronaca Sanità Payback sui dispositivi medici, ricorso al TAR del Lazio Sarà depositato nei prossimi giorni per conto di una nota azienda fornitrice salentina. 14/02/2023 circa 2 minuti Sull’industria dei medical devices, già alle prese con il rincaro delle materie prime, l’inflazione e l’instabilità geopolitica, pesa una tassa da circa 2,2 miliardi di euro e conseguentemente un rischio per circa 112 mila posti di lavoro, che potrebbe avere ricadute sulle forniture agli ospedali, nonché impatti sulla salute dei cittadini.Abbandonata l’idea di intervenire all’interno della legge di Bilancio, la prima riposta da parte del governo sulla questione è stata quella di prorogare la scadenza dei pagamenti dalle aziende alle Regioni, prevista per gennaio, al 30 aprile.L’11 gennaio scorso, infatti, il Consiglio dei Ministri, su proposta del presidente, del ministro dell’Economia e delle Finanze e del ministro della Salute, ha approvato il decreto legge numero 4, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale nella stessa data, che introduce misure urgenti in materia di procedure di ripiano per il superamento del tetto di spesa per i dispositivi medici.La proroga dei termini è senza dubbio una significativa boccata di ossigeno per tante realtà imprenditoriali a rischio fallimento, ma serve davvero a poco per la soluzione del problema.Lo strumento del payback nasce nel 2011. Successivamente, l’articolo 9-ter del decreto legge 78/2015 voluto dall’allora governo Renzi (convertito poi nella legge 125/2015) ha previsto che una parte dello sforamento del tetto per l’acquisto dei dispositivi medici venisse posto a carico delle aziende fornitrici. Il comma 9 dell’articolo 9-ter del decreto legge 78/2015 specifica che ''ciascuna azienda fornitrice concorre alla predette quote di ripiano in misura pari all’incidenza percentuale del proprio fatturato sul totale della spesa per l’acquisto di dispositivi medici del Servizio sanitario regionale''. La norma, inoltre, individua delle soglie percentuali di quanto posto a carico delle aziende fornitrici in questa misura: 40% per l’anno 2015, 45% per il 2016 e 50% a partire dal 2017.La legge n. 125/2015, che definì i tetti di spesa regionali, nacque in un momento di richiesta da parte della Commissione europea di ridurre la spesa pubblica e di grave crisi finanziaria delle Regioni, in cui quasi tutte erano in deficit o sotto piano di rientro e ne conseguì un’operazione di tagli lineari.Una delle motivazioni principali che hanno portato ad attuare questa misura dopo otto anni, sta nella necessità di ripianare gli aumenti della spesa sanitaria delle Regioni legati alla gestione della pandemia. Per dare un occhio anche ai numeri, se si sommano le spese dei quattro anni in questione (utilizzando un’elaborazione del centro studi di Confindustria dispositivi medici.Nel periodo considerato, Toscana (853.362,4 euro), Puglia (531.631,1 euro) e Veneto (498.904,2 euro) sono le Regioni che hanno sforato maggiormente i tetti di spesa a loro assegnati. Mentre, al contempo, le Regioni più “virtuose” sono state Campania (-90.401 euro), Calabria (-56.245,1) e Lazio (-39.266,9 euro), con la Lombardia che è tra le gli enti la cui spesa si avvicina di più al limite previsto (-17.775,9 euro).Proprio in questi giorni, dal Salento è partito un importante ricorso che impugna, oltre ai provvedimenti sopra citati, la Determina Dirigenziale n. 10 del 12.12.2022 a firma del Direttore del Dipartimento Salute della Regione Puglia. Ricorso notificato a tutti i Ministeri competenti ed a tutte le Regioni e Province autonome d’Italia in quanto in ballo vi è anche la costituzionalità dell’impianto normativo.Il ricorso, per conto di una nota azienda fornitrice salentina, è stato notificato ieri a cura dei legali incaricati Avv. Daniele Montinaro e Giovanni Calabro e verrà depositato nei prossimi giorni presso il TAR Lazio.
Cronaca Aggressione a un Infermiere del Pronto Soccorso del ''Fazzi'', l'OPI chiede interventi 05/06/2023 L'Ordine delle Professioni Infermieristiche Lecce invita Prefetto e ASL ad adottare iniziative per evitare ulteriori episodi.
Politica Ispezione del consigliere Pagliaro nell'Ospedale di Galatina, le precisazioni della ASL Lecce 02/06/2023 Nota dell'azienda per rassicurare i cittadini sulla qualità dei servizi del nosocomio.
Cronaca ASL Lecce, il Tribunale del Lavoro respinge il ricorso di alcuni Dirigenti medici 31/05/2023 Lamentavano che, all’atto dell’immissione nei ruoli della ASL come pubblici dipendenti, non fosse stata loro riconosciuta l'anzianità di servizio quali medici convenzionati.
Sanità Gallipoli, donate due strumentazioni che “umanizzano” il ricovero dei piccoli pazienti 30/05/2023 Presso l’Unità Operativa di Pediatria del “Sacro Cuore di Gesù” per liberarli dal dolore e restituire loro sorrisi, colori e magia.
Economia e lavoro Cisal Sanità Lecce: ''Nulle le nomine nei Dipartimenti della Asl Lecce'' 30/05/2023 Lo sostiene Giovanni D’Ambra, Segretario Generale Provinciale della Federazione, in base alla Legge regionale n. 4 del 25/2/2010.
Sanità Dal 1 giugno attiva la PET TC mobile nel ''Vito Fazzi'' di Lecce 29/05/2023 Il macchinario offre lo stesso servizio della Pet classica, garantendo continuità e sicurezza delle cure.