Cronaca Sanità Galatina Galatina, le prospettive della nuova sanità territoriale Riunione della Commissione speciale temperanea per la tutela della salute dei cittadini e la salvaguardia dell’Ospedale ''S. Caterina Novella''. 05/12/2022 circa 4 minuti Lo scorso 1 dicembre, nella Sala Consiliare del Comune di Galatina, si è tenuta una riunione della Commissione Speciale Temporanea per la Tutela della Salute dei Cittadini e la salvaguardia dell’Ospedale, voluta dal Sindaco Fabio Vergine e presieduta dal Dr. A. Antonaci, per ricevere input e proposte per un rilancio dell’Ospedale.L’Associazione Galatina al Centro è stata invitata a partecipare con il Presidente Avv. Vincenzo Specchia ed i componenti del gruppo di lavoro sulle problematiche in ambito sanitario costituito dai medici Augusto Calabrese e Michele De Benedetto per portare il proprio contributo di proposte sull’argomento.In sintesi si è ribadito, tenuto conto della decisione Regionale di voler organizzare l'ospedale come Polo Medico, a differenza dell’Ospedale di Copertino previsto come Polo Chirurgico, quanto emerso nelle riunioni dell'associazione e così riassumibile: attualmente per quanto attiene alla gestione della patologia cronica (che rappresenta il 60% del carico di richieste da parte dell’utenza), contrariamente al vecchio modello che prevedeva lunghe degenze per la esecuzione di vari esami diagnostici, la quasi totalità delle prestazioni dovrà essere effettuata in regime di day hospital il che comporta la necessità di dotare la struttura Ospedaliera di tutta la tecnologia necessaria per la esecuzione delle procedure diagnostiche e dimensionata con i carichi di lavoro prevedibili, prevedendo la dotazione di posti letto solo per selezionate patologie che necessitano, in alcune fasi della malattia, di terapie continuative nelle 24 ore, oltre a posti letto “dedicati” di terapia sub ed intensiva indispensabili nella gestione fase acuta delle stesse patologie (cardio-respiratoria, neurologica e metabolica).Tale strutturazione deve avere come obiettivo primario quello di poter dare risposte adeguatamente rapide alle richieste che vengono dalla Medicina territoriale. Perché questo modello dia risultati di efficacia ed efficienza si rende necessario poter usufruire di tecnologie adeguate (TAC, Risonanza Magnetica, Ecografi e quanto altro necessario) per le varie necessità diagnostiche che devono esser garantite in tempi brevi (al contrario dei lunghi tempi di attesa attuali, frutto anche, di inadeguati modelli di prenotazione e di organizzazione ambulatoriale). Questo può ottenersi con una attività dal lunedì al venerdì, che si può prevedere possa estendersi anche per 12 ore die, a seconda delle reali esigenze. Il tutto con costi prevedibilmente inferiori rispetto al costo di 150/200 posti letto ospedalieri (considerando i costi per il personale medico, infermieristico e gestionali).Altro settore che merita di essere potenziato, sia in termini di risorse umane che di dispositivi tecnologici di robotica è quello della Riabilitazione sia in ambito neuro-motorio che cardio-respiratorio, ma anche pediatrico, tenuto anche conto delle necessità in tal senso dell’Ospedale V. Fazzi e del corposo bacino di utenza che già afferisce al polo riabilitativo del Santa Caterina Novella.Questo modello di organizzazione ospedale-territorio trova già attuazione in molte realtà dell’Italia centro-settentrionale con soddisfacenti risultati e buona accoglienza da parte dell’utenza.Quanto detto riguarda essenzialmente la popolazione adulta. Per l’età pediatrica bisogna adeguarsi agli attuali livelli assistenziali che sono ben maggiori rispetto allo standard previsto 20-30 anni fa.Attualmente presso l’Ospedale sono attive unità Operative complesse di Ostetricia – Ginecologia e di Pediatria ma manca una Terapia Intensiva neonatale che costringe a trasferimenti di emergenza dei neonati in presenza di complicanze o di nascite premature.Al momento della nascita l’importanza di una assistenza rapida ed immediata, per un neonato che presenti segni di sofferenza cardio-respiratoria o infettiva mal si concilia con i tempi di un trasferimento, anche se effettuato in tempi rapidi, (poiché il danno è tempo dipendente), presso altri ospedali dotati di terapia intensiva neonatale.E’ infatti determinante per la gestione dell’emergenza che questa venga gestita immediatamente ed in modo adeguato proprio nei primi momenti in cui si manifesta.L’evenienza di questo rischio, sempre possibile e non sempre prevedibile, è ben presente nella popolazione e ciò giustifica la scelta di altri punti nascita in cui è presente la terapia intensiva neonatale. Ciò ha comportato una progressiva riduzione delle nascite, con il passare degli anni (rispetto a 20-30 anni fa si è passati da circa 1500 nascite alle attuali 600 o poco più) ed al tempo stesso ha provocato un sovraccarico presso gli Ospedali di Lecce e Tricase (in cui è presente laTerapia intensiva neonatale). Gli stessi ne trarrebbero un vantaggio con una più razionale suddivisione della natalità.Negli anni il mancato adeguamento tecnologico e strutturale del Reparto di Pediatria dell’Ospedale - nonostante la presenza attiva di otto unità mediche ed adeguata presenza di personale paramedico che garantiscono un servizio di guardia neonatologica attiva h24 - non dà garanzia di un’assistenza di ultima generazione al neonato critico, proprio per la mancanza della terapia intensiva neonatale.Considerando che il bacino di utenza del nostro Ospedale riguarda circa 60.000 abitanti (Soleto, Sogliano, Cutrofiano, Aradeo e Neviano) l’esigenza di poter disporre di un punto nascita ben attrezzato, ci porta a chiedere con insistenza, un arricchimento del reparto di pediatria munito di strutture tecnologiche al passo con i tempi, con personale specializzato, per poter garantire ad ogni cittadino del nostro territorio, la garanzia di veder nascere nel nostro ospedale neonati sani e comunque adeguatamente assistiti nel loro benessere fin dal primo vagito.
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