Salute Sette Scrittore e infettivologo, Pietro Grima risolve un giallo storico: «Raffaello non morì di sifilide». Sul Covid: «Non è ancora finita» Intervista al medico salentino con la passione del giallo 17/04/2022 circa 3 minuti Il nuovo libro di Pietro Grima, infettivologo e scrittore (giallo storico sulla morte misteriosa di Raffaello), è in uscita a fine mese. In copertina i due amici (in primo piano Agostino Chigi, alle spalle Raffaello). Questo è solo il primo di una serie di libri che saranno pubblicati da Besa e che daranno risposte concrete ai grandi gialli della storia: avvelenamenti spacciati per malattie. I due morirono a distanza di cinque giorni l'uno dall'altro con identica sintomatologia. (dolori addominali, vomito scuro, urine ematiche, febbre). Giorgio Vasari scrive che Raffaello mori a causa di abusi amorosi. È invece possibile che i due amici siano stati avvelenati. da chi? perché? L’analisi delle prove non lascia spazio a dubbi, nonostante la sifilide fosse una malattia molto diffusa già 500 anni fa. Dopo secoli non siamo stati in grado di creare un vaccino efficace. Però Grima fa chiarezza su alcune morti violente di grandi personaggi dei secoli scorsi: il prossimo libro riguarderà la morte di Cartesio, avvelenato da un prete, con un’ostia intrisa di arsenico, ma tutti pensarono a una polmonite. Pietro Grima nell’intervista di oggi ci mette in guardia anche sul Covid. Dottore, dopo secoli riusciamo a vederci chiaro sulla morte del genio a soli 37 anni. Fu avvelenamento! Eppure la sifilide imperversava in quegli anni e ancora tormenta l’umanità…“Giorgio Vasari, pittore e cronista di allora, che si occupò della vita di tanti architetti e scultori italiani, disse che era morto per ‘eccessi amorosi’, una malattia curata, inutilmente con ripetuti salassi. In quel periodo dilagava la sifilide, il famoso mal francese, ma analizzando i documenti ci accorgiamo che Raffaello non ha nessun sintomo che riconduca a questa malattia. Vomito e dolori addominali sono i sintomi di un avvelenamento: leggendo le carte è questo che emerge! Poi, a distanza di quattro giorni, muore con gli stessi sintomi un suo grande amico, Agostino Chigi, che era un ricchissimo banchiere. Inoltre, muore anche il cane dopo aver mangiato i resti della cena del padrone. Dunque, nonostante l’umanità già lottasse contro la sifilide, tutto fa pensare a un avvelenamento”.La sifilide era una grande flagello già allora, però questo male ancora tormenta l’umanità…“Nel 1492 tornano dall’America i marinai di Cristoforo Colombo: erano stati contagiati da una malattia che negli indigeni non produceva morte, ma per gli europei fu in tanti casi fatale. Il loro sistema immunitario non era preparato per affrontare una malattia sconosciuta. Mentre gli indigeni avevano un semplice malessere, gli europei morivano. La malattia dilagò per tanti motivi: guerre, scambi commerciali e altro. La circolazione fu molto spinta. È per questo che Vasari si convinse, senza alcuna prova medica, che Raffaello fosse morto per la sifilide. Ma non ci siamo con i sintomi: basta leggere il lavoro di Gerolamo Fracastoro, grande umanista che si occupò di medicina, filosofia, astronomia, letteratura, geografia e botanica e che scrisse un trattato medico sui sintomi della sifilide. Quindi, i sintomi che avevano Raffaello e il suo amico non c’entrano nulla con la malattia che flagellava la società dell’epoca”.Anche oggi, in maniera subdola, la sifilide avanza…“È diffusissima anche nella nostra epoca e non esiste un vaccino efficace: dopo 600 anni combattiamo ancora contro sifilide, tubercolosi e tutte quelle malattie che sono state individuate al tempo di Raffaello. Nel 1500 c’è stata una grande epidemia di sifilide. In tanti sono morti. Anche Beethoven aveva la sifilide: era una malattia che si diffondeva tantissimo tra le prostitute. Nell’800 tubercolosi e sifilide falcidiarono tantissimi uomini”.Ora abbiamo delle buone cure, ma non ci siamo liberati da questi antichi flagelli. Cosa ne pensa invece del nuovo male planetario chiamato covid? Il pericolo è superato? “No, siamo ancora all’inizio! Il virus circola velocemente. Le nuove varianti sono scarsamente patogene, nel senso che provocano nella maggior parte dei casi un semplice raffreddore, ma provocano un contagio velocissimo. Quando un virus riesce a contagiare così velocemente, può diventare anche pericoloso, perché può generare varianti capaci di superare con facilità la barriera creata da un vaccino. La velocità è importante: si può saltare qualche aminoacido fornendo un virus nuovo. Il problema è che non sappiamo quali varianti verranno”. Quindi la quarta dose può servire? “Il richiamo ulteriore ce lo facciamo, ma il vaccino che ci stanno dando ancora serve a poco. L’immunità è intorno al 50% perché si tratta di un farmaco non studiato per l’evoluzione del virus”. La guerra dell’umanità contro il nuovo coronavirus non è ancora finita, dunque…“Non finisce mai. Ricominciano i raduni, le discoteche, le manifestazioni religiose con 100mila persone, dove il virus circolerà tranquillamente: dobbiamo sperare che sopraggiungano varianti non troppo minacciose per continuare a vivere senza nuove chiusure”.Gaetano Gorgoni
Salute Sette Con un esame di laboratorio si può diagnosticare e predire la gravità della linfoistiocitosi emofagocitica (HLH) secondaria 24/05/2022 La presenza di una sottopopolazione di linfociti T nel sangue consente di diagnosticare la malattia e predirne la gravità. I risultati dello studio pubblicati sulla rivista Blood.
Salute Sette La spasticità pediatrica curata col microbisturi 17/05/2022 Nuova tecnica chirurgica mininvasiva sviluppata dall’équipe di Neuro-Ortopedia del Bambino Gesù
Salute Sette Repici: «Intelligenza artificiale riduce incidenza tumori a colon e retto: Puglia a macchia di leopardo» 16/05/2022 Intervista al prof. Alessandro Repici, direttore del Dipartimento di Gastroenterologia di Humanitas e docente di Humanitas University.
Salute Sette Scarlattina, diversi casi all’asilo tra i bambini salentini. L’esperta: Malattia diffusa. Ecco come scoprirla e intervenire 03/05/2022 La dottoressa Patrizia Di Tonno parla della malattia batterica che colpisce soprattutto i bambini.
Salute Sette In Italia più di centomila bambini con malattie rare restano senza diagnosi 28/04/2022 I pazienti senza diagnosi sono oltre 100.000 in Italia: a loro è dedicata la giornata mondiale del 30 aprile
Salute e Benessere La Giornata nazionale della Salute della Donna: la prevenzione salva la vita. Dopo 2 anni persi, si ricomincia a correre 13/04/2022 I dati raccolti dall'Osservatorio Nazionale Screening da gennaio 2020 a maggio 2021, prima che il Covid entrasse nelle nostre vite, raccontano di un calo del 28,5% degli screening effettuati.