Redazionali Redazionali Nuova posizione di Federaziende sull’incremento delle risorse in favore del credito Zes Il comunicato di federaziende 08/08/2024 circa 1 minuto Il Consiglio dei ministri ha approvato una disposizione che incrementa da 1,6 miliardi di euro ad oltre 3,2 miliardi l’entità delle risorse disponibili per il riconoscimento del credito d’imposta per gli investimenti realizzati nella ZES unica del Mezzogiorno dal 1° gennaio 2024 fino al 15 novembre 2024.Oltre ai 3,2 miliardi di euro immediatamente disponibili, il provvedimento prevede che possano essere utilizzate le risorse dei programmi nazionali e regionali, finanziati con le risorse della politica di coesione europea 2021 – 2027, relativi alla competitività delle PMI. Ai fini della fruizione del credito di imposta per gli investimenti nella ZES Unica, si richiede agli operatori economici di inviare all’Agenzia delle entrate entro il termine ultimo del 2 dicembre 2024 una dichiarazione integrativa attestante l’avvenuta realizzazione entro la data del 15 novembre 2024 degli investimenti indicati nella dichiarazione preventiva trasmessa alla medesima Agenzia nel periodo compreso tra il 12 giugno e il 12 luglio 2024.Con apposito provvedimento, adottato dal direttore dell’Agenzia delle entrate entro la data del 12 dicembre 2024, verrà determinata l’entità del credito di imposta effettivamente utilizzabile dagli operatori economici. L’entità del credito di imposta verrà calcolata sulla base degli investimenti concretamente realizzati ed indicati nelle comunicazioni integrative e non già, come avvenuto con il provvedimento adottato lo scorso 22 luglio e da ritenersi definitivamente superato con il provvedimento legislativo oggi approvato dal Consiglio dei ministri, sulla base di mere intenzioni di investimenti. Sulla vicenda interviene il Segretario Generale Nazionale di FEDERAZIENDE, Eleno Mazzotta: ‘’ *L'incremento dei fondi a disposizione, unito alla possibilità di utilizzare facoltativamente, all'interno dei programmi regionali e con le opportune verifiche del caso, parte delle risorse della coesione non soddisfa la nostra Organizzazione per due ordini di motivi. In primis benchè si assiste ad un incremento di risorse prendiamo atto della sussistenza di una politica economica che non permette alcuna programmazione in termini di investimenti pluriennali. Le norme cambiano continuamente e nel caso di specie le risorse rimangono ancora irrisorie e nel mentre rimane tutto bloccato. I piccoli imprenditori vengono, ancora, tagliati fuori dalla misura a causa dell’importo minimo di investimento che è fissato e pari a 200 mila euro. Ora ci auguriamo di non dovere assistere a scelte regionali che indirizzino risorse economiche della coesione esclusivamente in favore delle grandi imprese per rimediare alle incapacità governative a cui abbiamo assistito. Ricordiamo che il tessuto economico Salentino è rappresentato per oltre il 70% da micro e piccole imprese.’’*
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