Politica Puglia sette 

Regionali, scontro interno alla Lega sul nome di Altieri: in 108 scrivono a Salvini

La lettera è firmata da esponenti delle amministrazioni locali e rappresentanti territoriali (molti ex))

Lega spaccata sulla candidatura di Nuccio Altieri alla presidenza della Regione Puglia: 108 leghisti pugliesi – tra amministratori locali e rappresentanti territoriali del partito – hanno scritto ieri una lettera a Matteo Salvini per esporre il perchè del malcontento. 

«Da ormai un anno, l’intera originaria classe dirigente del partito sul territorio regionale, fatta di amministratori e militanti di “Noi con Salvini” prima e della Lega-Salvini Premier poi, è stata del tutto estromessa dalla vita politica interna, al punto che i massimi organi collegiali del partito risultano non rappresentativi della reale consistenza sul territorio – si legge nella lettera - ma, ancor più di questo, duole constatare come si sia del tutto interrotta ogni attività finalizzata alla formazione interna, alla riflessione ed al coinvolgimento pubblico sui temi fondanti l’identità politica della Lega, in altre parole alla costruzione di una classe dirigente credibile, preparata ed autorevole. Parimenti, risultano raffreddati o irrimediabilmente perduti i rapporti precedentemente costruiti ed il coinvolgimento con realtà rappresentative dei corpi intermedi, dalle categorie produttive a quelle professionali, dalle famiglie alle confessioni religiose. Ciò che è accaduto in questi mesi è stato esclusivamente la sostituzione di fatto del gruppo dirigente con gruppi dirigenti di altre esperienze politiche, logori e poco spendibili. In questo anno, abbiamo condiviso queste preoccupazioni e sollecitazioni in tutte le sedi interne, confidando in una inversione di tendenza che, però, al momento non è giunta». 

Poi c'è il nodo regionali e i dubbi sul nome scelto:  «La mancanza di proficua presenza politica della Lega in Puglia, tuttavia, emerge con innegabile evidenza nella vicenda delle imminenti elezioni regionali. Dopo il grande successo ottenuto alle elezioni europee del 2019, la Lega era nelle condizioni politiche di determinare un successo storico del centrodestra in Puglia anche rivendicando un proprio candidato Presidente. Avremmo potuto “costruire” una candidatura a Presidente alla quale non solo gli alleati non avrebbero potuto opporre alcunché ma, soprattutto, che avesse possibilità concrete di vittoria. Tutto questo, però, non è stato fatto e, solo in questi giorni, quelli in cui cioè si sarebbero svolte le elezioni regionali se non vi fosse stata l’emergenza Covid-19, è stato indicato un candidato Presidente della Lega. Indicazione assolutamente priva del necessario riconoscimento sia all’interno dello stesso partito, che all’esterno perchè, come globalmente riconosciuto, priva di consenso e radicamento territoriale. Insomma, l’impressione data all’esterno (stampa, social, alleati, elettori) è quella della indicazione di un nome purchessia che, però, anche per i modi e i tempi con cui è stato indicato, non avrà mai il consenso della coalizione e rischia solo di spaccarla. La Lega in Puglia annovera persone capaci, radicate ed in grado di intercettare consenso anche ulteriori rispetto a quello proprio; così come nella società civile sono presenti accademici, imprenditori, figure di rilievo con sensibilità vicina a quella della Lega. A queste possibilità bisognava guardare, per tempo e costruendo un percorso virtuoso; questo, però non è stato fatto e le ultime iniziative rischiano di avere il solo di fine di favorire Emiliano e la sinistra». 

Tra i leghisti salentini firmatari della lettera ci sono anche l'ex segretaria provinciale Elisa Rizzello e l'ex segretario cittadino di Lecce Mario Spagnolo.


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