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Prestazioni sanitarie non disdette, polemica per le sanzioni della Asl

Numerosi utenti, negli ultimi giorni si sono visti recapitare le raccomandate da parte dell’Azienda sanitaria riferite al 2012. Critico il consigliere regionale di Puglia Domani, Paolo Pagliaro

Richieste di risarcimento della Asl per prestazioni sanitarie non disdette risalenti al 2012. È polemica per la scelta dell’Azienda sanitaria di recuperare crediti risalenti a 9 anni fa, attraverso raccomandate in arrivo in questi giorni nelle cassette delle lettere di ignari cittadini. La l'Asl, dopo lo stop alle procedure imposto dalla pandemia, è tornata a battere cassa. Una decisione che arriva a distanza di oltre 9 anni rispetto al periodo considerato che interrompe la prescrizione fissata a 10 anni: da saldare entro 60 giorni dalla notifica.

L’Udicon invita quindi il direttore generale Asl, Rodolfo Rollo, a sospendere gli avvisi di pagamento «e intraprendere ogni iniziativa per non penalizzare le persone già sottoposte in questi giorni a stress economico e sociale».

Il capogruppo della Puglia Domani, Paolo Pagliaro, sottolinea il carattere vessatorio della decisione Asl: «Chiedere il pagamento per mancata disdetta a distanza di anni dal fatto presunto è una condotta quantomeno discutibile, visto che gli utenti non hanno la possibilità di provare l’avvenuta disdetta, fatta il più delle volte di persona o al telefono, senza il rilascio di alcun documento da parte degli uffici.
E poi c’è la ciliegina sulla torta: l’invito beffa a contattare per informazioni e chiarimenti un numero a pagamento, che quando è operativo lascia in attesa per lunghi interminabili minuti prima di mettere in contatto l’utente con un operatore. E nel frattempo, il povero malcapitato paga. Contro queste richieste dubbie da parte della Asl si sta levando un’onda di dissenso e protesta ben comprensibile, che potrebbe sfociare in una serie di ricorsi»



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