Economia e lavoro Puglia sette 

Bombe d'acqua e grandinate, campi allagati: danni ingenti alle coltivazioni

Sos degli agricoltori per gli effetti disastrosi del maltempo: la denuncia da Coldiretti Puglia

Bombe d’acqua e grandine in Puglia in una pazza estate con sbalzi termici repentini da oltre 40° fino a 21 gradi, campi allagati e impraticabili, frutteti danneggiati, pomodori e frutta estiva in stress idrico. E’ il bilancio di Coldiretti Puglia che denuncia gli effetti disastrosi della tropicalizzazione del clima che nelle ultime 24 ore si è manifestata nuovamente in Puglia.

“Meloni e carciofi appena trapiantati sono stati letteralmente spazzati via dalla consistente quantità di acqua caduta, con gravi danni ai pomodori e ai vigneti nell’area brindisina. Tra Brindisi e Lecce cadranno ancora fino a 200 millimetri di pioggia, con un brusco abbassamento delle temperature, con Monte Sant’Angelo nel foggiano che sarà la località più fredda di Puglia con 21 gradi di temperatura, mentre nell’agro di Terlizzi una violenta grandinata si è abbattuta sugli oliveti”, dice Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia.

Sono evidenti le conseguenze dei cambiamenti climatici, dove l’eccezionalità degli eventi atmosferici è ormai la norma, con una tendenza alla tropicalizzazione che si manifesta con una più elevata frequenza di manifestazioni violente, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi ed intense ed il rapido passaggio dal sole al maltempo, come accaduto nei primi 6 mesi del 2020 dove l’inverno bollente ha lasciato il posto ad una primavera pazza e si sono succeduti numerosi eventi estremi,  secondo le elaborazioni su dati dell’European Severe Weather Database (ESWD), come 3 tornado di cui due in provincia di Bari e 1 in provincia di Lecce, 10 grandinate violente nel barese e sul Salento, 2 trombe d’aria nel barese e nel foggiano, frequenti nubifragi improvvisi, oltre alle nevicate di febbraio, le gravi gelate del 24 e 25 marzo scorsi e la violenta grandinata del 6 luglio scorso in provincia di Taranto, a Massafra, Castellaneta, Martina Franca, Manduria e Avetrana.

“E’ un vero e proprio disastro in provincia di Brindisi per i pomodori, i carciofi e i meloni gialli, oltre che per i vigneti colpiti dalla grandine e soprattutto dai violenti  nubifragi. Disastrosi gli effetti sui campi della tropicalizzazione del clima che azzera in pochi attimi gli sforzi degli agricoltori che perdono produzione e al contempo subiscono l’aumento dei costi a causa delle necessarie risemine, ulteriori lavorazioni, acquisto di piantine e sementi e utilizzo aggiuntivo di macchinari e carburante”, insiste Filippo De Miccolis Angelini, presidente di Coldiretti Brindisi.

Le tempeste di piena estate confermano la tendenza alla tropicalizzazione che – continua la Coldiretti – si manifesta con una elevata frequenza di eventi estremi con manifestazioni violente, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi ed intense ed il rapido passaggio dal sole al maltempo, con sbalzi termici significativi. L’agricoltura – insiste la Coldiretti – è l’attività economica che più di tutte le altre vive quotidianamente le conseguenze dei cambiamenti climatici con sfasamenti stagionali ed eventi estremi.

La grandine – precisa la Coldiretti – è la più temuta in questa fase stagionale per i danni irreversibili che provoca alle coltivazioni nei campi dove è in piena raccolta la frutta estiva e sta per iniziare la vendemmia con il rischio della perdita di un intero anno di lavoro.

La pioggia – continua la Coldiretti – è attesa per combattere la siccità nelle campagne ma per essere di sollievo deve durare a lungo, cadere in maniera costante e non troppo intensa, mentre i forti temporali, soprattutto con precipitazioni violente provocano danni poiché i terreni non riescono ad assorbire l’acqua che cade violentemente e tende ad allontanarsi per scorrimento provocando frane e smottamenti.  I cambiamenti climatici con le precipitazioni sempre più intense e frequenti con vere e proprie bombe d’acqua si abbattono infatti – conclude la Coldiretti – su un territorio reso piu’ fragile dalla cementificazione e dall’abbandono con il risultato che sono saliti a 232 i comuni in Puglia, ovvero il 78% percento del totale, a rischio idrogeologico con diversa pericolosità idraulica e geomorfologica.

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