Politica 

Settore urbanistica paralizzato, Scorrano: “Trasferimento ai Teatini ancora in corso”

La nota del consigliere Gianpaolo Scorrano,Presidente della Commissione XI di Controllo

Il consigliere di opposizione Gianpaolo Scorrano,Presidente della Commissione XI di Controllo,  interviene sul tema del trasferimento del settore urbanistica. 

“Nella mattinata di oggi il sottoscritto si è recato, per motivi professionali, presso il settore Urbanistica e quanto ha potuto constatare con i propri occhi ha davvero dell’incredibile: scrivanie vuote, terminali smontati, scatoloni dappertutto e interi uffici impossibilitati a lavorare (Sue, Suap, Demanio, centro storico, giusto per citare alcuni esempi).

Il trasferimento del settore Urbanistica all’ex Monastero dei Teatini procede alacremente e questo nonostante le svariate “criticità” segnalate in Commissione XI di controllo (mai risolte) e le rassicurazioni effettuate in quella sede circa il fatto che mai nessun impiegato si sarebbe spostato nella nuova sede finché l’immobile non fosse stato dichiarato agibile.

A tal proposito si segnala che è stata protocollata, in data 21.01.2023, una dichiarazione di Agibilità N.30/SCA avente protocollo n.12149, inerente il “progetto di manutenzione straordinaria - programma di trasferimento uffici comunali” per la quale lo scrivente ha già provveduto a inoltrare apposita istanza di accesso agli atti.

Impossibile, infatti, a parere del sottoscritto, che qualsivoglia tecnico abbia potuto certificare -NERO SU BIANCO- che il fabbricato in questione sia agibile, finanche in forma parziale, senza incappare in dichiarazioni omesse o, ancor peggio, obsolete e/o mendaci.

È doveroso ricordare, probabilmente, la documentazione che ad oggi risulterebbe ancora mancante ed i requisiti minimi necessari affinché una Segnalazione Certificata di Agibilità (SCA) possa essere accolta favorevolmente dal competente Ufficio, tant’è che la pratica in questione risulterebbe essere già stata dichiarata NON ISTRUIBILE per evidente carenza documentale.
Il paradosso dunque: il Comune di Lecce che rigetta la pratica dello stesso comune.

Tralasciando, si fa per dire, l’abuso edilizio su un immobile vincolato di particolare pregio (che in qualsiasi città d’Italia già basterebbe per il diniego), a fronte del quale si è ancora in attesa (da novembre) che si esprimano la Procura della Repubblica di Lecce e la Soprintendenza di Lecce e Brindisi, occorre che la pratica di agibilità sia regolarmente corredata da:

1. Parere vincolante della Soprintendenza sul cambio di destinazione d’uso da F11/F12 a F24 (da scuole/abitazioni/depositi a uffici pubblici);

2. Deposito dei calcoli statici inerenti le lavorazioni strutturali eseguite;

3. Certificato di conformità redatto dalla Direzione dei Lavori (ove regolarmente incaricata);

4. Certificato di fine dei lavori;

6. Collaudo statico della struttura eseguito nel suo complesso e, soprattutto, alla data odierna (un’eventuale dichiarazione di idoneità statica sarebbe del tutto insufficiente essendo state eseguite lavorazioni in cls armato e acciaio che alterano la struttura in muratura portante nel suo complesso);

7. Dichiarazione del tecnico abilitato circa la conformità alle norme vigenti in materia di accessibilità e superamento delle barriere architettoniche per edifici pubblici - Nullaosta della Soprintendenza;

8. Conformità degli atti catastali al progetto depositato, alle autorizzazioni - permessi - nullaosta rilasciati e, ovviamente, a quanto effettivamente realizzato.

Incurante di tutte queste carenze e senza neanche attendere cosa eventualmente disporranno Procura della Repubblica e Soprintendenza con riferimento non solo all’abuso edilizio ed alle modalità di ripristino ma anche alla tutela degli impiegati dell’Ente ed alla sicurezza dei cittadini utenti, l’Amministrazione del “cambiamento di sedi” continua imperterrita nel proprio programma di trasferimenti che, ad oggi, ha di fatto paralizzato un intero settore - quello urbanistico - già provato dalla mancanza di personale e che oggi è definitivamente impossibilitato a svolgere adeguatamente il proprio lavoro.

Se quanto sopra costituisca o meno interruzione di pubblico servizio, poco ci manca: fatto sta che tutti i professionisti che avessero necessità di consultare pratiche piuttosto che di vedere istruiti i propri progetti, così come i leccesi che attendono da mesi le loro autorizzazioni, dovranno necessariamente attendere i tempi di un trasloco che non è detto - viste le circostanze - che potrà essere portato a compimento, quanto meno nei tempi previsti.

E allora ci si chiede il perché di tutta questa fretta, perché incaponirsi nel fare qualcosa che  - almeno ad oggi - non è possibile fare, con il rischio concreto di dover fare un nuovo “dietro front”, come già accaduto prima dell’estate in occasione dello spostamento dell’ufficio Casa in via Pistoia e con tutti i disagi del caso per i dipendenti, i professionisti e i cittadini utenti.
CUI PRODEST?

È del tutto evidente, infatti, che ci troviamo di fronte ad un trasferimento di uffici pubblici inopportuno, in una zona a traffico limitato, in locali palesemente inidonei per l’uso ufficio, con abusi edilizi in atto, privi di collaudo statico e di agibilità che, in altri tempi e con altre amministrazioni, avrebbe fatto gridare più di qualcuno allo SCANDALO.

Ma erano altri tempi ed oggi quel qualcuno, che sino a ieri girava per le strade proclamando legalità e trasparenza, governa da oltre cinque anni la nostra città con i risultati - tristi - che sono sotto gli occhi di tutti i leccesi.

Per tutte queste motivazioni, martedì 31 gennaio, sarà convocata una nuova seduta della Commissione XI di Controllo sul trasferimento ai Teatini, alla presenza del sindaco, dei dirigenti ed assessori dei settori Urbanistica, LLPP e Personale nonché della Soprintendente di Lecce e del Responsabile alla sicurezza dei lavoratori dell’Ente, al fine di fornire UNA VOLTA PER TUTTE risposte chiare ed esaustive sull’incresciosa questione e scongiurare un trasferimento che, per come attuato, parrebbe essere non conforme alle disposizioni di Legge oltre che pericoloso per la pubblica e privata incolumità”.

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