Cronaca Politica Lecce 

Bellanova. ''Le sentenze non si commentano, si rispettano''

La senatrice commenta le notizie di stampa sulla sentenza della Corte di Appello di Lecce che, in una causa di lavoro, ha disposto, a suo carico, il pagamento di circa 1.300 euro.

''Le sentenze non si commentano, si rispettano. È quello che ho sempre pensato ed è esattamente quello che in questo caso ho già fatto''. Così la senatrice Teresa Bellanova, viceministro delle Infrastrutture e mobilità sostenibile, sulla notizia riportata stamane da alcune agenzie e organi di stampa relativa alla sentenza della Corte di Appello di Lecce che, in una causa di lavoro, ha disposto, a suo carico, il pagamento di una somma pari a circa 1.300 euro - già versati - per fatti risalenti al 2013.

''Al contempo - prosegue Bellanova - faccio alcune precisazioni necessarie per meglio inquadrare la vicenda. Nel primo grado di giudizio innanzi al Tribunale le richieste del ricorrente erano state totalmente rigettate dal Giudice, il quale aveva ritenuto che la prestazione di lavoro oggetto della controversia fosse completamente autonoma.

Successivamente, la sentenza della Corte d’Appello di Lecce ha ritenuto di qualificare la stessa prestazione come collaborazione coordinata e continuativa che, come è noto, è, comunque, un rapporto di lavoro autonomo, escludendo, dunque, la natura subordinata del rapporto.

In virtù di questa valutazione discrezionale, che i miei legali ritengono del tutto infondata e che sarà, pertanto, oggetto di impugnazione in Cassazione, sono stati applicati gli effetti della cosiddetta legge Biagi secondo cui, in mancanza del 'progetto' (previsto, appunto, per le collaborazioni coordinate e continuative), al collaboratore è riconosciuta la medesima retribuzione del lavoratore subordinato.

Questa è la corretta ricostruzione dei fatti. Vale la pena sottolineare, inoltre, che la stessa Corte d’Appello di Lecce ha sancito un utilizzo estremamente limitato della collaborazione e per un periodo di tempo di soli 5 mesi.

È opportuno ricordare, infine - conclude Bellanova - che parliamo di sentenza non definitiva in quanto si è nei termini per proporre ricorso in Cassazione, come peraltro già preannunciato dal mio difensore''.


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