Politica Lecce 

Complicato un nuovo passaggio pedonale su viale Leopardi e difficili gli interventi sulle strade di Torre Chianca

La richiesta di un nuovo passaggio pedonale là dove è stata investita una consigliera del PD, all'altezza della farmacia Migali, creerebbe diversi problemi. Per Torre Chianca situazione difficile a causa dell’abusivismo, ma saranno installati alcuni dossi.

Il centrosinistra leccese torna alla carica per chiedere un nuovo passaggio pedonale da installare su viale Leopardi, all’altezza della farmacia Migali, nella zona dove è stata investita mentre attraversava la strada la consigliera del Pd, Loredana Di Cuonzo. Ma il tecnico dell’Ufficio Mobilità del Comune di Lecce, Claudio Milanese, ha espresso diverse perplessità sulla questione, innanzitutto perché non ci sarebbe la necessità di un ulteriore passaggio pedonale (ce ne sono due altri vicini, a 36 e 28 metri dal punto dove si chiede di installarne uno nuovo), poi anche perché si eliminerebbe un prezioso parcheggio per i fruitori della farmacia (che generalmente viaggiano in auto per motivi di urgenza).

Inoltre, un ulteriore passaggio pedonale potrebbe rallentare ancora di più un traffico lento già a causa dell’assenza dell’onda verde.  A Palazzo Carafa, ieri, si è discusso di questo e della pericolosità di alcune vie della marina di Torre Chianca in due diverse commissioni: Urbanistica e Traffico unita a Lavori pubblici. Sulla circonvallazione diventa problematico un ulteriore passaggio pedonale, secondo l’assessore alla Mobilità Giancarlo Capoccia, soprattutto nella zona in questione, perché è già spesso congestionata dal traffico e si danneggerebbero i commercianti eliminando parcheggi. Per il centrosinistra i passaggi pedonali non sono mai troppi, “visto che in quel punto spesso le auto non rispettano i limiti di velocità”, come ha spiegato il consigliere Antonio Rotundo in Commissione.

Ma per la maggioranza, la questione non si può risolvere “cancellando parcheggi e creando più traffico”. La questione sicurezza delle strade è stata affrontata anche nella Commissione urbanistica di ieri, che si è soffermata sulla richiesta di aiuto lanciata dai residente per Torre Chianca: in via Zefiro, via delle Rose e lungo la dorsale che porta a villaggio Gelsi la situazione è molto rischiosa.

Il consigliere di maggioranza Alessio Poso si è fatto portavoce di alcuni residenti che denunciano la pericolosità di quelle strade dove le auto sfrecciano e spesso ammazzano anche animali di compagnia. La richiesta è di mettere in sicurezza queste arterie o almeno di installare qualche dosso.

“Oggi ci ritroviamo ad affrontare un problema che l’associazione “Marina di Torre Chianca” sta affrontando ormai da anni: la prima segnalazione risale a luglio del 2018, quando si chiedeva al sindaco e vicesindaco la messa in sicurezza di quelle strade per garantire l’incolumità dei cittadini, ma nonostante questo la situazione è rimasta invariata, tanto che il presidente dell’associazione si è rivolto più volte alla Prefettura di Lecce”, ha spiegato l’assessore Giancarlo Capoccia, che ha chiesto all’ex assessore Marco De Matteis come mai non sia intervenuta la precedente amministrazione in 7 anni.

“Purtroppo di risposte mi sembra che non ne arrivino nemmeno dall'attuale amministrazione, perché si parla di quello che non si è fatto nell’anno precedente - replica il consigliere di minoranza - Non si è fatto perché il territorio è di circa 240 chilometri quadrati, le richieste sono tante e gli interventi fatti in passato tantissimi. Purtroppo noi non siamo riusciti a realizzare in tempo i rialzati nelle marine, ma sono certo che anche la vostra amministrazione procederà in quel solco”.

L’ingegner Claudio Milanese, funzionario dell’Ufficio Mobilità ha spiegato che via Zefiro è l’unica strada dove si può intervenire con un attraversamento rialzato: “Non si può fare altro perché si tratta di una strada principale, che conduce alla marina, ed è utilizzata dai mezzi di soccorso. La marina di Torre Chianca è nata con l’abusivismo edilizio: in molti casi non si può intervenire perché le abitazioni sono sottoposte rispetto al livello stradale, manca la fognatura bianca, le caditoie e i dossi non possono essere realizzati in molti punti.

L’unica cosa da fare nelle stradine intermedie è quella di inserire qualche dosso, che però a causa dell’assenza di luce pubblica e diventa pericoloso. Non si può fare nient’altro». Insomma, al di là di qualche espediente per rallentare la marcia (da inserire con prudenza, vista l’assenza di illuminazione pubblica), c’è ben poco da fare.
G. G.


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