Politica Regionali, Lega e Forza Italia vogliono un loro candidato presidente. Il “caso Mellone” Sindaci bloccati dalla legge che ne prevede le dimissioni 6 mesi prima delle elezioni. A Bari, Vendola e Bonelli chiedono di archiviare il trasformismo. 01/02/2025 circa 2 minuti “Per ora penso solo a continuare a fare bene il sindaco della mia città. Quando arriveranno delle proposte, le valuteremo col mio gruppo. Di certo non ho alcuna intenzione di condannare la mia città a un commissariamento lungo perché qualcuno ha elaborato una legge perché ha paura di me e del mio consenso”. Il sindaco di Nardò, Pippi Mellone, silenzia così le voci di chi lo dava per dimissionario, pronto a candidarsi come presidente della Regione Puglia in quota Lega, o, in alternativa, come semplice consigliere: una mossa che risolverebbe tutti i problemi del senatore Marti, che deve garantirsi la rielezione del suo braccio destro a Lecce, Gianni De Blasi, e i numeri per non indietreggiare rispetto ai concorrenti interni forzisti.Bisognerà attendere, dunque, la retromarcia sulla legge “ammazza sindaci”, in senso politico. Anche alcuni big della sinistra hanno voglia di eliminare lo scoglio che mette fuori gioco i sindaci che non si dimettono 6 mesi prima delle elezioni regionali. Sembra che il candidato presidente in Puglia questa volta tocchi alla Lega o a Forza Italia: tra i forzisti è pronto a candidarsi Andrea Caroppo.La sconfitta di Fitto 5 anni fa, ha aperto la strada agli altri partiti (Emiliano vinse con il 46,78% contro 38,93% del centrodestra, mentre M5S ha corso in solitaria con Antonella Laricchia totalizzando l’11,12%). I centristi di Puglia Popolare (che alle scorse elezioni erano con Emiliano) hanno messo sul tavolo delle trattative il nome di Massimo Cassano, ma solo per alzare la posta. M5S attende che Antonio Decaro ufficializzi prima di dire sì all’alleanza con il centrosinistra: queste elezioni regionali per il partito guidato da Conte saranno decisive. Cristian Casili sarà nuovamente in campo: ormai c’è il via libera al terzo mandato e Grillo è stato ripudiato.A sinistra l’alleanza tra Verdi e Sinistra ha detto sì (con riserva) a una corsa con Antonio Decaro (attuale presidente della Commissione ambiente del Parlamento europeo), pur spiegando che prima bisogna accordarsi sul programma. Bonelli e Vendola sono felici che Emiliano sia ormai fuori dai giochi per la presidenza della Regione: non gli hanno perdonato la cacciata dalla giunta di Maria Grazia Maraschio. Ieri, è partita la campagna elettorale ufficiale della sinistra radicale, pronta a fare accordi con il centrosinistra, “ma senza trasformismo”. Michele Emiliano in questi anni si è spinto fino al punto di governare con l’ex braccio destro di Raffaele Fitto, Rocco Palese. Qualche anno fa sarebbe stata fantapolitica. Mai dire mai in Puglia...G.G.
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