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Le Mura urbiche saranno completate e il Circolo Tennis resterà al suo posto

La presidente Termini: ''Non siamo interessati agli impianti di via Potenza. Siamo un’istituzione sportiva unica a Lecce''.

Dopo che il governo Meloni ha concesso le risorse (4,8 milioni) per proseguire i lavori di valorizzazione delle Mura Urbiche, si rispolverano vecchi progetti e si immagina di dare continuità a tutta la cinta muraria, fino a Porta Napoli, nonostante gli ostacoli siano tanti (in primis le abitazioni nella zona dei parcheggi).

Il Fondo per lo Sviluppo e Coesione ha dato nuova linfa ai lavori pubblici leccesi. Il Comune di Lecce ha chiesto il completamento del lavoro cominciato nel 2000 con il Piano Urban. L’idea è di abbattere i muri di cinta del Circolo (salvaguardando la preziosa vegetazione e i tantissimi alberi secolari) resta in piedi. Per un certo periodo si è parlato di un possibile trasferimento in via Potenza del Circolo Tennis, in modo da rendere l’intera struttura totalmente fruibile come parco: notizia smentita dall'amministrazione in carica.

“Il mio assessorato non ha prodotto alcun progetto: quanto emerso sulla stampa riguarda progetti del passato, cose pensate 19 o 20 anni fa - chiarisce il vicesindaco e assessore ai Lavori Pubblici, Roberto Giordano Anguilla - Abbiamo avuto la notizia delle risorse stanziate neanche un mese fa. Ci impegneremo a proporre un progetto che rispetti i vincoli imposti dalla Soprintendenza, fermo restando che gli attuali vincitori del bando per l’assegnazione dell’area del Circolo tennis di Lecce hanno diritto a dar seguito a quanto riportato negli atti. Pertanto concorderemo con loro la formula e la forma per la prosecuzione del rapporto. Via Potenza non ha il collaudo e deve andare a bando. Come valorizzare le Mura Urbiche ce lo dirà il gruppo di studio”.

“Non siamo interessati al bando di gara di via Potenza - chiarisce la presidente del Circolo Tennis, avvocata Alessandra Termini sulle colonne della Gazzetta del Mezzogiorno - Lo spazio che gestiamo dal 1948 è diventato un punto di riferimento per i salentini. Abbiamo 20 maestri, tanti agonisti e professionisti. Ci sono alberi secolari di cui ci siamo presi cura per oltre 70 anni e c’è un intero mondo di tennisti leccesi che gravita intorno a questo Circolo. Il progetto delle mura va bene, ma bisogna contemperare altri aspetti. Fanno i conti senza l’oste quelli che vogliono cacciarci. Il parco è aperto al pubblico, poi ci sono 7 campi frequentati dagli sportivi e la palestra, quindi il bar aperto a tutti. I turisti che vengono a visitare Lecce fanno tappa qui. È un circolo vivo, con tanti ragazzini che si approcciano al tennis. Parliamo di 250 allievi. Noi partecipiamo alla serie A2. La nostra è una realtà che merita rispetto, una ricchezza per la città”.

In via Potenza ci sono 9 campi da tennis professionali, ma si tratta di un impianto che va aggiudicato con regolare gara (a cui i vertici del Circolo non hanno alcuna intenzione di partecipare), dopo che verrà redatto il piano finanziario. Attualmente il circolo tennis paga 22.500 euro all’anno per l’occupazione dell’area che possiede dal dopoguerra. I pagamenti sono in regola. 

L’intervento di valorizzazione delle  Mura e del fossato diventa difficile nella parte di Corte dei Licci, che è di proprietà privata, piena di abitazioni. Si dovrà procedere alla riqualificazione della pietra, illuminazione e scopertura del fossato: bisognerà pensare all’accesso alle case per i residenti durante i lavori.

Il vecchio progetto era dell’architetto Patrizia Erroi e interveniva pure su Corte Licci, che ora è una strada senza uscita utilizzata come parcheggio: lì si immaginava un basolato calcareo e un piano viario terroso. “Mi sembra di difficile realizzazione anche il progetto che riguarda la valorizzazione delle mura nella parte dove oggi c’è una strada chiusa con le abitazioni - riflette l’ex presidente del circolo tennis, Antonio Pellegrino, alla fine di un’intervista rilasciata oggi alla Gazzetta - Per mettere a nudo le mura, devi scavare sotto. Da dove entrano i residenti? Sotto terra? Da anni sento mormorare che il Circolo deve andare via da lì, senza tenere conto della sua importanza e del lustro sportivo per la città”. Il vicesindaco, dunque, ha sgomberato il campo dai dubbi: si lavorerà al futuro di quell’area coinvolgendo il prestigioso circolo leccese, senza mandarlo via. Amen.

G.G.


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