Cronaca Otranto 

"Approdo di Enea", Consiglio di Stato respinge il ricorso: via libera alle demolizioni

Il ristorante di Porto Badisco è stato confiscato nel novembre scorso per disposizione della Procura nell'ambito dell'inchiesta sugli abusi edilizi. Anche il Consiglio di Stato dà rag...

Il ristorante di Porto Badisco è stato confiscato nel novembre scorso per disposizione della Procura nell'ambito dell'inchiesta sugli abusi edilizi. Anche il Consiglio di Stato dà ragione al Comune di Otranto contro il ristorante “L'Approdo di Enea” di Porto Badisco: le opere abusive devono essere demolite e i luoghi ripristinati per come erano all'origine. Con lo stesso provvedimento i giudici ritengono legittima la revoca della segnalazione certificata di inizio attività per attività di ristorazione. La vicenda, lunga e controversa, e segnata di diversi capitoli, vede al centro un chiosco che, nel tempo, si è trasformato in una struttura a servizio della balneazione e con ristorante fisso. Nel primo ricorso rigettato dal Tar nell'agosto scorso, i ricorrenti proprietari del ristorante bar sostenevano che il rilascio dei certificati di agibilità stagionali e le Scia commerciali avessero legittimato nel tempo l’attuale conformazione del manufatto: il Tar prima e il Consiglio di Stato poi hanno, invece, sottolineato che agibilità etitoli edilizi sono autorizzazioni diverse e indipendenti tra loro. Il manufatto presenta invece caratteristiche specifiche che lo rendono incompatibili con le specifiche prescrizioni della Soprintendenza. In particolare “Il Comune, con l’ordinanza impugnata, ha accertato la realizzazione di opere che, date le caratteristiche costruttive, non si presentano di facile rimozione come imposto negli atti autorizzativi, procedendo alla loro puntuale indicazione. In particolare, è stata, tra l’altro, accertata la realizzazione di una pavimentazione con piastrelle in ceramica a giunto chiuso sia dell’area somministrazione coperta sia del locale bar ristorante o le diverse strutture in murature edificate «a delimitazione sui tre lati dell’area somministrazione coperta e sul lato strada dell’area scoperta a nord del locale bar e dello stesso locale bar”. Parallelamente alla battaglia nei tribunali amministrativi, il ristorante di Porto Badisco è al centro di un procedimento penale conclusosi in primo grado con la confisca e due condanne.

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