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Espansione della pista di prova in Puglia nuovamente rinviata

Presidio di Robin Wood si impegna per la tutela della foresta di lecci Bosco d’Arneo.

È stato recentemente annunciato che il disboscamento del Bosco d’Arneo, situato nel Sud Italia, è stato nuovamente rinviato dal Presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano. L'azienda Porsche Engineering gestisce il Nardò Technical Center (NTC) in Puglia, dove dal 2012 testa le auto sportive Porsche e i veicoli di altri produttori. La pista di prova include un'antica foresta di lecci, protetta dall'UE come area Natura 2000.

Per ampliare la pista, 200 ettari di questa foresta rischiano ora di essere abbattuti. Robin Wood, insieme al comitato Custodi del Bosco d’Arneo, sta lavorando per proteggere quest’area.

Porsche pubblica un rapporto di sostenibilità lungo centinaia di pagine, ma non esita a distruggere preziosi spazi naturali. Fortunatamente, la Commissione Europea ha sollevato la questione e ha chiesto all’Italia di chiarire quali siano le ragioni imperative di interesse pubblico prevalente (Direttiva Habitat, art. 6) che giustifichino un impatto così significativo su un habitat protetto. Questo spiega perché la Regione Puglia ha posticipato nuovamente il disboscamento fino ad aprile 2025, dichiara Annika Fuchs, portavoce per la mobilità di ROBIN WOOD.


Nei prossimi mesi, intensificheremo la pressione per garantire che questa area Natura 2000 sia protetta a lungo termine. Dal nostro punto di vista, sia il governo sia Porsche hanno una responsabilità condivisa. In piena crisi climatica, dobbiamo chiederci come società se possiamo davvero permetterci di continuare a costruire auto sportive, specialmente quando ciò comporta la distruzione di una delle ultime aree forestali del Sud Italia.


Emanuele Larini, del Comitato Custodi del Bosco d’Arneo, aggiunge: La decisione di sospendere il progetto NTC per ulteriori sei mesi, anziché fermarlo definitivamente, dimostra quanto siano insistenti Porsche e la Regione Puglia nel perseguire questo progetto dannoso. Tale insistenza è ancor più incomprensibile alla luce della fragilità ambientale che circonda il NTC, evidente a tutti l’estate scorsa: siccità, ondate di calore estremo, degrado del suolo, esaurimento e salinizzazione delle falde acquifere e un disseccamento che ha devastato migliaia di ulivi. Tutto ciò dovrebbe portare sia Porsche che le autorità italiane a ripensare seriamente i propri obiettivi. Siamo pienamente impegnati a impedire la distruzione dell’ultima foresta secolare della regione utilizzando ogni mezzo a disposizione: azioni legali, advocacy internazionale e pressioni verso organizzazioni come le Nazioni Unite e l'OCSE.


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