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Castellino, Siciliano accusa Natalizio: «Solo chiacchiere». La replica dell'assessore

Sulla vicenda dell’ex discarica il commento critico del consigliere di opposizione Lorenzo Siciliano che accusa l'assessore all'Ambiente. Natalizio ribatte: "Dal consigliere solo insulti"

Sulle sorti di Castellino a Nardò, il consigliere comunale di opposizione accusa l’assessore all’ambiente Mino Natalizio di giocare “la solita carta del piano di caratterizzazione dell'ex discarica nel tentativo di confondere i neretini”: “Purtroppo – afferma - le rassicurazioni di Natalizio circa le sorti dell'impianto, non supportate da atti concreti, non fanno stare tranquilli”.

Siciliano ricorda il ruolo di assessore all'Ambiente di Natalizio per anni e anni e sotto varie amministrazioni e di componente del consiglio d’amministrazione dell’Ato: “Cosa fece Natalizio – afferma - quando sedeva in quell’organismo, oltre ad occupare l’ennesima poltrona? Adesso invece ci ritroviamo con il duo Mellone-Natalizio che da quattro anni parla, anzi stra-parla, di imminente messa in sicurezza dell'impianto e ancora sentiamo parlare di conferenze di servizi, rimbalzi di responsabilità fra società, Comune, Regione, ecc. Si arriva oggi, così, all'ennesimo annuncio inconcludente in piena campagna elettorale, nel quale non vengono forniti ai cittadini date, tempi e soprattutto aggirando, ancora una volta, il vero tema che riguarda Castellino, cioè quali siano i fondi che verranno utilizzati per mettere in sicurezza la discarica. Un tema rispetto al quale Natalizio, da parolaio qual è sempre stato, si divincola, raccontando costantemente storielle di conferenze dei servizi inconcludenti (ve ne sono state a decine su Castellino)”. 

Per Siciliano, l’affermazione di Natalizio sull’approvazione del progetto di chiusura definitiva e post-gestione è “una frase ripetuta a pappagallo negli anni”: “Ricordo ai neretini – precisa -, infatti, che un precedente annuncio simile di Natalizio risale ad oltre due anni fa, il 15 Marzo 2018, (invito i neretini a verificare) quando uno dei suoi innumerevoli comunicati sconclusionati titolava così ‘Castellino, epilogo sempre più vicino’. Se la discarica di Nardò si potesse mettere in sicurezza coi giri di parole, Natalizio avrebbe da tempo raggiunto l'obiettivo e gli avremmo fatto i complimenti anche dall’opposizione”.

Non tarda ad arrivare la replica dell’assessore Mino Natalizio: “Anche in politica – afferma - serve rispetto ed educazione e, possibilmente, sapere di cosa si parla. Su Castellino Siciliano, ancora una volta, dimostra una scomposta isteria e tanta impreparazione”. 

“Generalmente – prosegue – non interloquisco con persone che insultano. Ma in questo caso devo chiarimenti ai cittadini, che non meritano la sua retorica stereotipata, le sue verità rudimentali, le sue banalità su temi così complessi. Sono abituato a parlare sempre per fatti e atti concreti. Io, lui certamente no. Primo: il piano di caratterizzazione è lo strumento previsto dalla legge per ricostruire i fenomeni di contaminazione di suolo e acque e ottenere così le informazioni di base a supporto della messa in sicurezza e della eventuale bonifica definitiva di un sito. Non sono io che uso il concetto per creare confusione, ma è lui che è confuso perché non sa di cosa parliamo. Secondo: “gli atti concreti” sono la determina n. 317 del 4 agosto 2020 a firma del dirigente del Servizio Bonifiche e Pianificazione della Regione Puglia Sergio De Feudis, della quale ieri abbiamo dato notizia aggiornando i neretini di un fatto cruciale, cioè l’approvazione dell’analisi di rischio. Archiviare per sempre la questione discarica richiede tempo, iter burocratici complessi, documenti e tante altre cose”.

“Le analisi generiche, sbrigative e banali – evidenzia - che fa Siciliano sono utili alla sua, personalissima, rappresentazione della realtà, non al mondo reale. Terzo: la parola ‘fine’ alla discarica è vicina davvero e forse è questo che lo irrita. Del resto, da ultrà del dissesto, da teorico del ‘tanto peggio, tanto meglio’, l’epilogo di Castellino lo manderebbe in crisi. Fosse intellettualmente onesto, oggi dovrebbe solo ringraziare il presidente Emiliano per l’accelerazione che ha dato a questo percorso. Quarto: Siciliano mi definisce ‘vergognoso’, ‘parolaio’ e ‘pappagallo’, marchi di una rozza scelta di stile con cui evidentemente ha deciso di condurre la sua esperienza politica. Mi viene da sorridere quando, non di rado, il ‘democratico’ Siciliano sale sul piedistallo a dire agli altri che sono brutti, sporchi, cattivi e fascisti”. 

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